domenica 11 marzo 2018

Marco Balzano, Resto qui, ed. Einaudi, 2018

Trina è una ragazza della val Venosta che ama la sua vita ma non ha ancora chiarito con se stessa cosa farne: le piace il giovanotto che frequenta casa loro, Erich, ma fosse per lei continuerebbe a inventarsi occasioni per osservarlo di nascosto mentre chiacchiera con suo padre sull’uscio di casa. Un’idea però ce l’ha chiara: vuole fare la maestra. Per insegnare ai bambini di Curon, il paese in cui vive, a parlare e a scrivere correttamente la loro lingua madre: il tedesco. Ma è il momento peggiore per nutrire quest’ambizione: i fascisti hanno preso il potere e hanno dichiarato su tutto il territorio nazionale la supremazia dell’italiano. Vietato insegnare altre lingue, dunque, anzi: vietato anche solo parlarle. Ed ecco che Trina si ritrova, con l’aiuto del prete del paese, a diventare un’insegnante clandestina, del cui fervore e del cui impegno qualcuno vicino a lei comincia a fare le spese. I fascisti però non hanno proclamato solo la supremazia della lingua italiana, ma anche della razza: e molti compaesani stanno già prendendo la via dell’Austria, abbandonando le loro case. Ciò che non dispiace alla Montecatini, appena giunta sul posto, con l’intenzione di costruire una gigantesca diga che sommergerà la valle per oltre venti metri d’altezza...
Ogni etichetta sarebbe riduttiva per questo lavoro di Marco Balzano che non si esita a definire splendido, in cui si ritrova tutto ciò che si può desiderare in un romanzo di spessore: il dramma familiare incastonato in quello storico, le vicende di una comunità di persone che tutti - i fascisti prima, l’industria poi - sembrano ritenere troppo ingombranti, l’avventura della diserzione e l’omicidio a sangue freddo; su cui svetta il dolore di un abbandono che più appare senza spiegazione, più insiste a sferzare. Resto qui è un’opera destinata a rimanere, in cui la letteratura irrompe nella narrativa per lasciare al lettore il più grande degli insegnamenti: gli altri siamo noi, sempre, e nessuno va via dalla propria terra - dai propri legami dai propri affetti - se non è costretto con la forza o dalla più terribile delle minacce: la guerra. Genuino nell’esposizione e lancinante nei colpi di scena, scritto con sapienza grazie a un talento fuori dal comune.

Marco Balzano è autore di diversi romanzi e vincitore del Premio Campiello nel 2015. Resto qui è il suo primo libro con Einaudi.


Marco Balzano, Resto qui, ed. Einaudi, 2018.

(«Pagina3», 11 marzo 2018)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano