mercoledì 18 maggio 2016

Madame de Stael, Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau-Riflessioni sul suicidio, ed. Bibliosofica, 2016

Due sono i saggi raccolti nel volume di Madame de Staël appena edito da Bibliosofica: le Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau e le Riflessioni sul suicidio. Ma forse meglio si dà conto dell’opera spiegando che, a ben vedere, i saggi qui presentati sono tre: per la lunghezza e l’intrinseco legame con la biografia dell’autrice e la sua opera, anche l’introduzione del curatore - Livio Ghersi, funzionario dell’Assemblea Regionale Siciliana, autore di diversi studi di carattere storico-filosofico - andrebbe infatti considerata non come una mera presentazione, ma come un saggio essa stessa: dal ricordo della ricorrenza del 250mo anniversario della nascita di Germaine Necker (ai più nota appunto come Madame de Staël), ai motivi che rendono opportuno riparlare del pensiero di una donna vissuta a cavallo della Rivoluzione dell’89 e che non ha piegato il suo pensiero al pur razionale conformismo dei suoi tempi e dei poteri che li hanno dominati.
In particolare, della sua capacità di coniugare - sulla scia dell’insegnamento del grande filosofo e pedagogo francese - l’uso della ragione con la conoscenza salutare ed effettiva della tradizione, che non è una specie di zavorra di cui liberarsi, né qualcosa di cui fare tabula rasa (concetto abusato e forse mai esplorato abbastanza nelle sue conseguenze ultime, né nei suoi presupposti), ma una necessaria, invalicabile collocazione di quella ragione all’interno di un tempo che le è proprio e che le dà consistenza e presa sulla realtà. Quello di Madame de Staël è uno stile - ben reso nella traduzione di Andrea Inzerillo - che riesce a scendere nel dettaglio della speculazione filosofica senza perdersi in astrusità o in tecnicismi: di particolare suggestione è il secondo saggio, talmente “carnale” da sembrare più che romanzesco: il lettore si sente chiamato in causa direttamente nella riflessione, sente di non poter eludere, lui per primo, la domanda fondamentale: perché dovremmo continuare a vivere? Un discorso (anzi due; o, meglio, tre) che val la pena continuare a portare avanti.


Madame de Staël, Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau-Riflessioni sul suicidio, ed. Bibliosofica, 2016, pp. 170, euro 12. A cura e con introduzione di Livio Ghersi.

(«Filosofia e nuovi sentieri», 18 maggio 2016)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano