mercoledì 27 aprile 2016

R. Marchesini, Etologia filosofica. Il problema della soggettività animale, ed. Mimesis, 2016

L'uomo, il soggetto per eccellenza, porta sulle sue spalle la tara (o la condanna, o la nemesi, se si preferisce)di considerare se stesso come "l'eccellenza del soggetto", giungendo fino al punto (biasimevole ancor prima che errato) di considerarsi non solo "più soggetto degli altri", ma addirittura "l'unico soggetto". Ciò che ha portato, nel corso della storia del pensiero, al limite estremo del solipsismo; ma, più diffusamente, alla considerazione di ogni "non umano" - dalla pietra al coccodrillo - come a una specie di meccanismo inanimato che, pur con le opportune (quanto inutili) precisazioni e distinzioni, resta pur sempre qualcosa - come dire: - di serie B. È anche vero che l'uomo, nell'ambito delle neuroscienze oggi trionfanti, porta coerentemente alle conseguenze ultime il principio descritto, affermando a ogni piè sospinto - con un sorrisetto inebetito dalla gioia - che, ebbene sì, anche l'uomo è una macchina; e che quindi tutta questa discussione è destinata a scomparire. Non di meno, in attesa che questa ennesima fede ottenga la sua parusia, le domande rimangono, e urgenti: gli animali sono inferiori a noi in quanto privi di coscienza, sentimento, desiderio? O, peggio: sono davvero, letteralmente, solo carne a disposizione per i nostri macelli?

Roberto Marchesini, nel suo ultimo Etologia filosofica. Alla ricerca della soggettività animale, fa il punto della situazione in maniera chiara e sintetica, senza pretesa di esaustività - come lui stesso dichiara fin dall'inizio - ma con l'intento di avviare una discussione ampia e condivisa e, soprattutto, ben informata. L'autore non si perde in rivoli interpretativi e maneggia la storia della filosofia nell'unico modo in cui riesce a essere davvero utile: calandola nella nostra attualità, con i suoi problemi e le sue conoscenze specifici. L'idea di fondo del professore e chiara, e punta a mostrare che ogni pressa di posizione intorno agli animali, di fatto nega o ignora ciò che pretende di sapere, e riconduce a pregiudizi e a questioni di principio ciò che invece - in accordo con la scienza positiva e i suoi risultati - andrebbe ricondotto all'osservazione, dentro e fuori dal laboratorio. Un libro ben riuscito, per la capacità di trattare con brevità e al contempo senza approssimazione una questione spinosa e controversa come quella del sottotitolo; con l'ottima Postfazione di Felice Cimatti, dal titolo "Per un elogio dell'animismo", arricchita da apparato fotografico in bianconero.



R. Marchesini, Etologia filosofica. Il problema della soggettività animale, ed. Mimesis, 2016.

(«Filosofia e nuovi sentieri», 27 aprile 2016)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano