Come uscire da questa impasse? si domandano i quattro autori di questo splendido volume, rispondendo ciascuno dal suo punto di vista privilegiato, da quello psicopedagogico a quello più marcatamente filosofico. La prima cosa da fare, senza meno, in quanto adulti… è crescere: uscendo dall’ossessione di dover possedere (e ostentare), agli occhi dei bambini, tutte le certezze già a portata di mano; ricordando, e così ricordando loro, che il pregiudizio nasce proprio da certezze ammuffite dal tempo e dalla mancanza di confronto; e mostrando ai più piccoli che essere grandi non vuol dire “sapere”, ma “saper ricercare e imparare”. Più in generale, capire quello che sta succedendo presuppone un importante superamento: quello del complesso di superiorità che in quanto “culla della civiltà” noi europei continuiamo a coltivare. E che adesso rischia di schiacciarci: perché uno dei motivi fondamentali del successo del “Califfato” è la sua capacità di attrarre consenso tramite la narrazione di una prospettiva in grado di dare senso al mondo, quello stesso mondo che noi vediamo spesso come caotico, insensato e forse casuale. Parlare di ISIS ai bambini è un libro necessario: non solo per la chiarezza con cui riesce a parlare anche delle cose più complesse, ma anche per l’urgenza delle questioni trattate e per il taglio pratico che rende immediatamente applicabili e utilizzabili, a scuola come in famiglia, i tanti suggerimenti offerti. Ricco di cartine, immagini e tabelle riassuntive. Con un ottimo saggio introduttivo di Dario Ianes, che offre una panoramica delle principali e più recenti pubblicazioni sul tema dell’ISIS e dei rapporti odierni tra le culture del Medioriente e dell’Europa; e un travolgente dialogo conclusivo tra Edgar Morin e Riccardo Mazzeo.
Alberto Pellai, Edgar Morin, Riccardo Mazzeo, Marco Montanari, Parlare di ISIS ai bambini, ed. Erickson, 2016.
(«Mangialibri», 20 aprile 2016; «Pagina3», 21 aprile 2016)
