
Il testo rappresenta la traduzione italiana dell’incontro avvenuto, nel 2005 presso l’Académie française, tra Michel Serres e René Girard (scomparso solo pochi mesi fa, il 4 novembre 2015), in occasione dell’ammissione di quest’ultimo tra gli accademici di Francia. Il testo si articola fondamentalmente in due sezioni: nella prima si riporta la conferenza tenuta da Girard, avente come tema la vita e l’opera di padre Ambroise-Marie Carré (morto l’anno precedente, alla veneranda età di 96 anni); nella seconda è Michel Serres a tenere una relazione sull’importanza della proposta di Girard nell’ambito del contesto antropologico contemporaneo. La proposta girardiana - anche se ben nota nell’ambito degli studi di carattere antropologico e filosofico - viene qui presentata in veste inedita, perché espressa da un duplice punto di vista: quello dello stesso autore, e quello dello studioso impegnato nella contestualizzazione della riflessione del filosofo. È proprio il secondo passaggio, operato da Serres, a riportare l’attenzione su una tragicità sempre più tipica dell’esperienza contemporanea. In tal modo, il pensiero di Girard diviene sì oggetto di studio ma anche filtro capace di lasciar emergere i cortocircuiti del tempo presente.
René Girard, Michel Serres, Il tragico e la pietà, ed. Dehoniane, 2015.
(«Mangialibri», 3 febbraio 2016)
