mercoledì 3 febbraio 2016

René Girard, Michel Serres, Il tragico e la pietà, ed. Dehoniane, 2015

La vita di padre Ambroise-Marie Carré (scrittore domenicano noto in particolare come predicatore e per la sua appartenenza all’Accademia Francese), segnata in età adolescenziale da un’esperienza mistica, sempre rivissuta in chiave nostalgica, è stata caratterizzata dalla sofferenza spirituale; è questa la chiave per la comprensione della visione della vita offerta dal religioso nella maturità della terza età, nella quale l’umiltà si fa necessaria in una resa incondizionata alla misericordia divina? ... Il pensiero girardiano si articola intorno a due punti fondamentali: la proposta del modello mimetico del desiderio e il legame tra sacro e violenza. Tramite il primo, si può mostrare come si vada costituendo il dispositivo del capro espiatorio così ben descritto da Girard, e di cogliere il nucleo fondamentale della condizione tragica, che caratterizza l’attuale contesto umano; il secondo punto, invece, permette allo studioso di sottolineare il rovesciamento del dispositivo operato nell’ambito del cristianesimo, con il conseguente passaggio dal “sacro” al “santo”...
Il testo rappresenta la traduzione italiana dell’incontro avvenuto, nel 2005 presso l’Académie française, tra Michel Serres e René Girard (scomparso solo pochi mesi fa, il 4 novembre 2015), in occasione dell’ammissione di quest’ultimo tra gli accademici di Francia. Il testo si articola fondamentalmente in due sezioni: nella prima si riporta la conferenza tenuta da Girard, avente come tema la vita e l’opera di padre Ambroise-Marie Carré (morto l’anno precedente, alla veneranda età di 96 anni); nella seconda è Michel Serres a tenere una relazione sull’importanza della proposta di Girard nell’ambito del contesto antropologico contemporaneo. La proposta girardiana - anche se ben nota nell’ambito degli studi di carattere antropologico e filosofico - viene qui presentata in veste inedita, perché espressa da un duplice punto di vista: quello dello stesso autore, e quello dello studioso impegnato nella contestualizzazione della riflessione del filosofo. È proprio il secondo passaggio, operato da Serres, a riportare l’attenzione su una tragicità sempre più tipica dell’esperienza contemporanea. In tal modo, il pensiero di Girard diviene sì oggetto di studio ma anche filtro capace di lasciar emergere i cortocircuiti del tempo presente.


René Girard, Michel Serres, Il tragico e la pietà, ed. Dehoniane, 2015.

(«Mangialibri», 3 febbraio 2016)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano