Dopo il delitto di Quimper, Julien e Michelle sono in fuga. Non che non se l’aspettassero: era chiaro che sarebbe andata così. Quello che non si aspettavano è che la latitanza con la quale convivono ormai da due settimane - paradossalmente: non è forse il mare aperto quello che contemplano insieme? - sia brutta come una specie di prigione. Ma, soprattutto, non si aspettavano il tradimento di Charles; e adesso, la barca che avrebbe dovuto portarli lontano non è dove dovrebbe essere: come faranno a fuggire?
Il commissario Lucien Bertot - che per diversi aspetti ricorda certi suoi predecessori, con quella gran “voglia di farla finita” (à la Lincoln Rhyme), l’amicizia con certe prostitute (che richiama il Bordelli di Vichi) - è uno che non molla: ha una concezione tutta sua del crimine e del castigo (per questo familiarizza tanto facilmente con certi reietti che nel crimine ci sono nati, loro malgrado, e litiga spesso e volentieri con i graduati suoi superiori, troppo propensi a fare della legge una questione in bianco e nero, quando non addirittura di “casta”) e non perdona chi - potendo scegliere diversamente - si attarda a recar danno al prossimo. Un romanzo che mette insieme il pugilato e la politica, dove vena romantica e tinta noir crescono insieme sostenendosi bene a vicenda. Ottima la cura editoriale del volume, dalla grafica di copertina (con bandelle) all'acclusa mappa del viaggio in Bretagna.
Gianluigi Schiavon, nato a Padova, vive a Bologna. Scrittore e giornalista, lavora al Quotidiano Nazionale (Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno), dove è responsabile della redazione Interni-Esteri. In passato ha lavorato a la Repubblica, Il Gazzettino di Venezia e per vari periodici. Ha pubblicato i romanzi 50 minuti. L'inganno nel cassetto e Il bambino del mercoledì (entrambi per Giraldi Editore).
G. Schiavon, La fuga. Delitto in Bretagna, ed. Giraldi, 2015.
(«Pagina3», 1 febbraio 2016)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.