mercoledì 4 novembre 2015

R. Nogaro, S. Tanzarella, Francesco e i pentecostali, ed. Il pozzo di Giacobbe, 2015

«Papa Francesco è come il primo papa Pietro. Parla e testimonia in nome di Gesù Cristo, non tanto della Chiesa». Una piccola differenza che, come spesso accade, cambia il senso di tutto: e restituisce al messaggio la freschezza della novella (prima e al di là della complicatezza della teologia); facendo del papa non più uno che aspetti che i popoli passino per la porta della Chiesa (al di là della quale non v’è salvezza, si era soliti ripetere ancora non molto tempo fa), ma - al contrario - colui che insegue le genti più diverse, ciascuna bisognosa, a modo suo, della Parola di Dio. Papa Francesco lo pensa, lo dice, lo fa: uno dei tanti esempi è la visita al pastore pentecostale della Chiesa della Riconciliazione, avvenuta a Caserta il 28 luglio del 2014: testimonianza di un’amicizia che sa andare oltre le convenienze e la burocrazia, e di un ecumenismo che intende nutrirsi di gesti concreti più che di sofisticate (ancorché indispensabili) elaborazioni teoriche. Cosa ha detto il papa in quell’occasione? Tante cose; ma forse, nell’essenza, ci ha ricordato che l’ultima parola sulla fede non ce l’ha né il dogma né il libro, ma la coscienza...
«La visita di papa Francesco al pastore evangelico è il più grande dono che lo Spirito Santo ha fatto a Caserta»: non usa mezzi termini Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, nel parlare di questo evento, che mette a suo avviso l’accento sull’importanza della relazione con “l’altro” (in quanto “altro”, non in quanto “più o meno simile o vicino a noi”), prima e più che della dottrina. Caratteristica sottolineata dall’altro autore di questo bel volume, Sergio Tanzarella, che evidenzia l’immagine usata dal papa a proposito della diversità: il modello non è la sfera, dove tutti i punti sono indistintamente uguali, bensì il poliedro, “confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità”. Ciò che fa arricciare il naso a più di un tradizionalista, ma che riporta alla mente l’evangelico “amare Dio in spirito e verità”. Un libro che, prendendo spunto da una visita pastorale, riflette sul futuro del cristianesimo. In appendice, i discorsi di papa Francesco e del pastore Traettino (che firma anche l’Introduzione).


R. Nogaro, S. Tanzarella, Francesco e i pentecostali, ed. Il pozzo di Giacobbe, 2015.

(«Mangialibri», 4 novembre 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano