«Mi avviai verso la cantina per prendere le patate. Lì incontrai Spielmann. Stava in piedi davanti alle sue cassette di tuberi e aveva in mano tre Cornetti di Bamberga. "Sei tornata! Che bello!" Spielmann buttò le patate nel mucchio e mi abbracciò. Aveva un odore di terra fredda e il suo bacio sapeva di polvere. "Cosa ci fai qui sotto?" gli chiesi quando mi sciolse dall'abbraccio. "Niente è legato alla terra quanto le patate. La cantina è il posto ideale per riflettere." Prese una Leyla giallo intenso e se la fece scivolare da una mano all'altra. "Capiti proprio a fagiolo!"»
Quando riceve la convocazione di Spielmann, non riesce a crederci: insomma, Spielmann non è solo uno degli chef più importanti della nazione, è colui che ha saputo compiere l'impresa di elevare a ingrediente d'élite il più povero dei tuberi: la patata! E ora che la vuole nella sua brigata di cucina in qualità di pasticciera, ne è fiera: è ciò che sa fare meglio. Ma mentre il sogno di una vita si avvera, ecco gli incubi spuntare quando meno li si aspetta: uno, due... troppi delitti in questa cucina! Solo adesso scopre di avere un'altra qualità oltre a quella della pasticciera: quella della detective...
Leggero e intrigante al tempo stesso, in una bella edizione con bandelle, questo giallo scanzonato - con non poche venature rosa - è ben scritto e si lascia leggere piacevolmente. In appendice, un glossario di cucina e tutte le ricette a base di patate dello chef stellato Spielmann. Se siete affamati di giallo, questo è il libro che fa per voi.
B. Glaser, Delitto al pepe rosa, ed. Emons, 2015.
(«Pagina3», 10 novembre 2015)