sabato 31 ottobre 2015

M. Torre, Uccidete Pulcinella, ed. e/o, 2015

«Adesso oltre al cinese c'erano rimasti solo Gennaro Tramontano e Pino Cerasiello. Che però non uscivano più di casa per paura che Pulcinella gli spuntava davanti e, se tutto andava bene, li mandava al Cardarelli pure a loro, nel reparto degli scimunuti. Oppure direttamente al cimitero. Cin Cin invece si mischiava in mezzo agli altri cinesi della Sanità e non teneva paura. Anzi, gli aveva giurato che prima o poi avrebbe penetrato i firewall del sito www.lagiustiziadipulcinella.it e finalmente avrebbero saputo chi era l'infame. Non aspettava altro, ormai si sognava più quello dei culi. E questo lo faceva preoccupare.»


Continua, con Uccidete Pulcinella, la saga dello sceneggiatore napoletano Massimo Torre, classe '58, iniziata con Chi ha paura di Pulcinella? (sempre per i tipi di e/o). Pulcinella, sorta di supereroe metropolitano che prende i camorristi a calci nel didietro e li sbeffeggia a suon di pernacchi, continua ad aggirarsi indisturbato, comparendo quando e dove meno ce lo si aspetta, e a perseguire la propria personale idea di giustizia. Ma è veramente così invisibile e inafferrabile come la sua leggenda ormai narra? O, a ben vedere, non è mai stato così vicino ad essere smascherato? A seguire, le altre due puntate della serie: La giustizia di Pulcinella e Pulcinella sotto terra.


M. Torre, Uccidete Pulcinella, ed. e/o, 2015.

(«Pagina3», 27 ottobre 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano