venerdì 30 ottobre 2015

Scrittori Dentro

Domenica 11 ottobre 2015 si è chiusa, al Caffè Pedrocchi di Padova, la seconda edizione del Premio Letterario “Scrittori Dentro”, rivolto ai detenuti con sentenza definitiva di diversi istituti penitenziari italiani (ne abbiamo parlato nel numero del 17 luglio scorso). Per l’occasione la presidentessa della giuria, Lella Costa, attrice e scrittrice che non ha bisogno di presentazioni; Sibyl von der Schulenburg, Presidentessa del Premio e Pino Roveredo, Premio Campiello 2005 ed ex-detenuto.
In una stanza gremita che, per le sue dimensioni, ha lasciato fuori parecchie persone, si è parlato… del carcere. Certo. Ma anche di “noi”: noi che siamo quel mondo a cui il detenuto dovrebbe poter tornare, prima o poi. Quel mondo che dovrebbe aspettarlo. E che dovrebbe far di tutto perché lui possa “riabilitarsi” quanto prima. Lasciamo stare per un attimo la riflessione (e la retorica) su quanto il carcere possa essere abolito in via definitiva (o almeno sostituito per la gran parte); e su quanto riteniamo che queste persone in difficoltà (ché di questo stiamo parlando: la sofferenza è uguale sempre, non fa distinzioni morali), be’, in fondo in fondo se lo siano meritato. Concentriamoci invece sulla cosa più importante: affinché la cosiddetta “riabilitazione” possa funzionare davvero, è necessario che il detenuto possa coltivare la speranza di un rientro fruttuoso in società: che non è solo un ritorno alla libertà di movimento e di iniziativa, ma soprattutto un reinserimento in un ambiente in cui c’è posto per lui; non è di troppo, o superfluo; e, in qualche misura, lo si stia aspettando.
Scrittori Dentro (così come il concorso gemello “Cuochi Dentro”, entrambi organizzati dall’assiciazione “Artisti Dentro”) è un modo (e c’è da credere che ce ne vorrebbe ben più d’uno) per fare proprio questo: ricordare ai detenuti che se hanno qualcosa da dire - e tutti ce l’hanno - ebbene, il mondo li ascolta. A cominciare dalla lettura: nel corso della cerimonia di chiusura è stato presentato il volume (acquistabile direttamente presso il sito dell’editore: http://www.ilprato.com/; mentre “Cuochi Dentro” si trova anche su Amazon; il ricavato delle vendite verrà interamente devoluto al finaziamento delle prossime edizioni del concorso e di nuove attività rivolte al mondo carcerario) Ah, che bbello cafè. Pensieri sul cibo da dietro le sbarre, antologia dei racconti e delle poesie premiati e segnalati. Tra i quali, probabilmente, non c’è il prossimo Premio Strega; ma in cui si può trovare, attraverso la brevità e l’immediatezza dello stile, tanta bellezza e autenticità.
L’auspicio per la terza edizione, che si aprirà entro la fine dell’anno, è che si possa avere un riscontro di partecipazione e di pubblico ancora maggiore. Qualcosa che faccia capire ai detenuti che non li abbiamo abbandonati. Perché è così, giusto? Giusto?

(«Il Caffè», 23 ottobre 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano