«Una volta i primi cristiani facevano circolare da una chiesa all’altra gli atti dei loro martiri e confessori della fede. Questo libro non ha altra ambizione che riallacciarsi a questa tradizione. Ecco perché ho voluto scrivere unendo la pietà dell’agiografo e il rigore dello storico»: così Didier Rance, diacono cattolico, dichiara il suo intento nel compilare questo libro, dal sottotitolo “La persecuzione contro la chiesa cattolica in Albania (1944-1991)”. Probabilmente la pietà ha preso talvolta il sopravvento sul rigore, dato che lo stile è pervaso da una diffusa vena apologetica; d’altro canto, il lavoro svolto sulle fonti storiche e sulle testimonianze inedite di rifugiati scampati al regime, ne fa una ricostruzione interessante di un Paese la cui tragedia dittatoriale è stata forse sottovalutata. Poco o niente si parla di Papa Francesco - il cui nome spicca sulla fascetta e in quarta di copertina - e della sua visita apostolica del 21 settembre 2014; e giustamente, visto che l’edizione originale francese è precedente a quella data, e di parecchio (1995).
D. Rance, Albania. Hanno voluto uccidere Dio, ed. Avagliano, 2014.
(«Mangialibri», 30 settembre 2015)
