Siam, 4 luglio 1807. Il primo ufficiale della fregata Explorer, William Roberts, agli ordini del re d’Inghilterra, ritrova sulla spiaggia il corpo ancora vivo, ma incosciente, di un ragazzo. Parla inglese, però non ricorda nulla di quanto gli è successo. Il suo nome, sì: Abel. L’Explorer può riportarlo in patria, così accetta di buon grado di fare il mozzo durante il viaggio. Ben presto mostra abilità e conoscenze che non possono essere quelle di un naufrago qualunque: solo chi è stato a lungo per mare può sapere tutto quelle cose. E qualche sospetto fa presto a sorgere nell’equipaggio: come può quel damerino dalle mani “bianche come il culo di un bambino” essere un uomo di mare? Sa perfino leggere! Non è che nasconda qualcosa che possa mettere tutti in pericolo? Roberts, capitano pro tempore, non ha dubbi: quel ragazzo ha un passato da raccontare; e dedicandosi alla sua (ri)educazione marinaresca - anziché all’istruzione dei figli di papà inseriti nel corpo degli ufficiali a suon di raccomandazioni - si potrà certamente trovare il modo di tirarlo fuori…
Gran bella graphic novel questa di Teresa Radice e Stefano Turconi, coppia in narrativa come nella realtà, che racconta della vita (e della morte) in mare e di una terra che sa dare riposo ed emozioni forti e durature, ma dalla quale non si può fare a meno di ripartire. Belle donne, intrighi, passioni giovanili, paure e, ovviamente, segreti fanno da impalcatura a una storia che ha del giallo e che appassiona con l’approfondimento dei caratteri dei tanti personaggi. Disegnato in bianconero con un tratto incisivo che sa essere sognante - regalando anche illustrazioni di imbarcazioni in mare aperto à la Turner - in un’edizione molto ben curata, con copertina rigida fustellata a colori e rilegato a filo.
T. Radice, S. Turconi, Il porto proibito, ed. Bao Publishing, 2015.
(«Mangialibri», 15 giugno 2015; «Pagina3», 17 giugno 2015)
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