Napoli è sempre Napoli. Da cento, mille anni se ne cantano le qualità, le amarezze, le suggestioni senza tempo. Ma c’è un momento della settimana in cui perfino Napoli cambia volto: è il lunedì, il giorno successivo all’“Evento”, quello in cui - indipendentemente dall’età, dal ceto, dall’occupazione e dall’inclinazione - ci si metterà a parlare di calcio. Può sembrare una banalità, o un’esagerazione, a chi guardi dal di fuori; ma chi è affetto dalla “Malattia” sa che non c’è niente di più certo e di più stravolgente. Il risultato, il pronostico, gli sviluppi, le prospettive… null’altro conta in quel frangente. Lo sa bene anche il Professore, che al bar - quella specie di ospedale al contrario in cui i Malati vanno non per curarsi, ma al contrario per rafforzarsi nella sindrome - sta pensando niente di meno di scrivere un libro sull’argomento: seppur raffazzonato e mal scritto, con tutto il pubblico potenziale che ci si ritrova, sarà sicuramente un bestseller!
Non ci siamo. Non ti aspetti da uno scrittore del calibro di de Giovanni (e da un napoletano “doc” come lui) una “napoletanità” tanto per turisti, da lasciare posto addirittura al ritratto scanzonato del parcheggiatore abusivo (che, lo ricordiamo a beneficio dei lettori che non conoscano in prima persona questa piaga, è un estorsore; il quale una volta operava solo a Napoli, ora un po’ in tutta Italia). Il tentativo di mettere insieme precedenti racconti a sfondo calcistico, per farne un romanzo, non è venuto molto bene. Cose già sentite fanno da pendant a questa galleria di umanità varie legate alla “malattia” del calcio e della tifoseria sfegatata, tra le quali la celebre “Deborah” con l’acca portata sullo schermo oltre vent’anni fa da una splendida Monica Bellucci. Questa sortita dell’autore fuori dal noir riuscirà probabilmente a piacere comunque ai tanti appassionati del “pallone”, che magari si ritroveranno in questa o quella descrizione, impressione, boutade; ciò non di meno rimane una storia dalla cornice pretestuosa e di nessuna tensione narrativa.
M. de Giovanni, Il resto della settimana, ed. Rizzoli, 2015.
(«Mangialibri», 15 giugno 2015)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.