Un killer seriale inafferrabile, che sa come rendersi opaco tra le ombre di una Bologna terribile e paurosa, che ha relegato l’accoglienza tipica della città tradizionalmente “dotta e grassa” nella mediocre piattezza della routine mattutina. E una scrittrice che al momento si preoccupa della sua ispirazione più di ogni altra cosa (“Diciannove mesi dalla chiusura del libro precedente e neppure il barlume di una trama. Non era più solo un blocco dello scrittore. Era la fine”), ma che sta per scoprire una tremenda realtà: anche di fronte alle cose più orribili, non c’è niente che riesca a spaventarci quanto la verità su noi stessi… Roberto Carboni - ex-tassista ed ex-scacchista, oggi insegnante di scrittura creativa a Sasso Marconi - consegna il suo terzo romanzo con l’editore Frilli (dopo i precedenti Bologna destinazione notte e Il dentista), anch’esso caratterizzato dal consueto stile a base di capitoli brevi e crescenti e frasi semplici e dirette. Lavoro che non delude le attese e che anzi conferma un autore dal trend stabile e promettente. Non ci stupiremmo di sentir parlare ancora di lui a un livello più ampio di diffusione.
R. Carboni, L’ammiratore, ed. Frilli, 2015.
(«Pagina3», 3 maggio 2015)
