Lena è la nuora modello: affettuosa, sincera e premurosa più di quanto si possa desiderare. Giulia è la suocera, e ha abbandonato ogni velleità di essere un modello molti anni fa: da quando ha perso marito e figlio in un incidente stradale, si è isolata dal mondo e fa di tutto per rimanere sola. Con i suoi animali, s’intende: il loro affetto è l’unico che desideri. Per questo se ne circonda: non si contano più i cani, i gatti, i cavalli che va raccattando nei dintorni e che letteralmente non ha più spazio per ospitare. La cosa inquieta non poco il sindaco di Verdalmasso, e non solo per una questione sanitaria legata ai tanti animali morti, il fetore delle cui carogne si spande per tutta la valle: la salute mentale della signora - che in paese tutti conoscono come “la strega” - fa temere che la situazione sia ormai fuori controllo. E la cosa si fa pericolosa, tanto più adesso, all’arrivo della sua nipotina Lucia: perché si avvicina a passo serrato la notte di San Giovanni, che secondo la leggenda etrusca è il momento in cui i morti possono tornare a far visita ai vivi. Purché si sappia aprir loro la porta, stando attenti a non passarci attraverso…
È arduo scrivere una storia autenticamente nera che sappia essere a un tempo profonda e originale, anche perché i cliché del genere tendono sempre a insinuarsi, quando non a prendere il sopravvento. Sibyl von der Schulenburg ci riesce e lo fa ottimamente, consegnando uno “psicoromanzo” dedicato all’animal hoarding (sindrome sempre più diffusa che colpisce in genere donne ultrasessantenni colpite da un lutto, che si esplicita nell’accumulo indiscriminato e senza freni di animali di cui poi non si riesce a prendersi cura, finendo per causarne la malattia o la morte), che non si esaurisce nello svolgimento del disturbo ma che lo usa come un trampolino per mettere in scena il rapporto con l’aldilà (incardinato nell’antichissima visione etrusca del passaggio all’oltretomba) e più in generale la presenza e la forza di una religiosità “altra” che non può definirsi né puramente cristiana né banalmente pagana, in quanto ciascuna contamina l’altra in un insieme inestricabile e potente. Dove si parla di psicofonia senza indulgere a un parapsicologico da baraccone, e si può gustare una parlata toscana che porta il lettore di peso nella realtà narrata.
S. von der Schulenburg, La porta dei morti , ed. Il Prato, 2015.
(«Mangialibri», 30 aprile 2015)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.