«I fatti sono incontrovertibili e sconcertanti. Cereali e soia che potrebbero nutrire miliardi di persone vengono coltivati come mangime animale. Tonnellate di pesce di piccola taglia, in grado di sfamare un intero continente, vengono trasformate in farina e usate per nutrire i pesci d’allevamento. metà degli antibiotici usati al mondo viene regolarmente somministrata agli animali negli allevamenti intensivi, contribuendo alla nascita di superbatteri letali e resistenti». Basterebbero queste poche righe della bandella per decidersi a leggere Farmageddon di Philip Lymbery e Isabel Oakeshott (ed. Nutrimenti). Ma non per il catastrofismo che sembrerebbe celarsi dietro quelle parole: non è questo che ha reso il libro dei due inglesi (attivista, lui; giornalista, lei) l’ottimo reportage che è, peraltro selezionato dal Times fra i migliori libri del 2014. In oltre quattrocento pagine documentatissime e dalla grande fluidità - a differenza di tanti altri studi del genere, densi fino al collassante - vengono affrontati con chiarezza e puntualità tutti i nodi della questione dell’industria alimentare, soprattutto quelli più problematici: dalla geopolitica globale al crollo della qualità del cibo, dall’invasione dell’agricoltura da parte della chimica agli allevamenti intensivi (e alle loro condizioni - pardon - “bestiali” di gestione), dall’uso improprio dei farmaci alle ricadute sulla salute pubblica, dalla “illusione del cibo economico” alle prossime crisi alimentari “pianificate”.
Cosa resta ai lettori, oltre alla speranza di un mondo migliore? La certezza di poter contribuire direttamente al cambiamento, con le proprie scelte: sia quelle economiche, come consumatori, sia quelle politiche, come cittadini. Prendere coscienza di quanto ingiusta (ed ecologicamente disastrosa) sia l’industria alimentare globale è il primo, necessario passo.
Philip Lymbery e Isabel Oakeshott, Farmageddon, ed. Nutrimenti, 2015.
(«Il Caffè», 3 aprile 2015)
Modulo di contatto
Etichette
aforismi
Alex Zanotelli
altrui cose
Ambiente
Bambini
Bauman
Bellet
biografia
Brunetta
Bullismo
C'è un sole che si muore
Carlo Sini
Cinema
Claudio Fava
Claudio Fracassi
ControCorrente
Daniele Sensi
Desaparecidos
Diego De Silva
Dio perverso
Dipendenze
disabilità
don Andrea Gallo
don Luigi Merola
don Paolo Farinella
e-book
Economia
Educazione
Ennio Remondino
esercito
Etica d'impresa
eventi
Facebook
Fantascienza
Filosofia
Filosofia della scienza
Foto
Fumetti
Galapagos
Geografia
Giochi
Giulietto Chiesa
Giuseppe Miserotti
Giuseppe Onufrio
Goffredo Fofi
guerra
Guerra e pace
Hegel
Heidegger
i piccoli
Idiosincrasie
Il Partito dell'Amore
il telefonino
Illich
Immigrazione
In che mondo viviamo
Incendi in Russia
Internet
L'azzardo del gioco
L'economia come la vedo io
La Chiesa che non capisco
La guerra è guerra
La piaga del nucleare
La verità cammina con noi
le cose si toccano
Letteratura
lettere
Levinas
Libertà di stampa
Linguaggio e realtà
Luciano Gallino
Luigi Zoja
Mafia
Malainformazione
manuali
Marx
Massimo Cacciari
Massimo Scalia
Massoneria
Matematica
Maurizio Torrealta
Mondo
Morin
Musica
My Last Slating
Noir&Giallo
Novità
Nucleare
Pancho Pardi
Panikkar
Paolo Scampa
Parcheggiatore abusivo
pedagogia
Pietro Barcellona
Pippo Civati
Pirateria somala
poesia
Politica
psicologia
Pubblicità
Racconti e poesie
Religione
Riccardo De Lauretis
Roberto Carboni
Scienza
Scuola
Scusi può ripetere?
Sergio Manghi
Società
sport
Stefano Santasilia
Storia
Teatro
Tecnofollie
Tonino Drago
Vincenzo Pepe
Virtù del pubblico - Vizi del privato
Vito Mancuso
War
Powered by Blogger.