venerdì 24 aprile 2015
Parcheggiatore abusivo/8 - Una buona idea
L’Italia non ne può più dei parcheggiatori abusivi. Non c’è capoluogo di provincia che sia esente da notizie circa l’insistenza, gli abusi, i reati di questi criminali ormai onnipresenti (forse l’unica eccezione è il valdostano; e anche lì non ne sarei sicurissimo). Criminali, sì: così si chiama chi commette un crimine (e il loro specifico è l’estorsione, anche solo tentata; quando non vi si aggiunga l’intimidazione, il pestaggio, la lite, il vandalismo e così via). Non saranno assassini, d’accordo. Ma certo è che le rompono. E parecchio.
Comunque, ogni tanto a qualcuno viene un’idea per sbarazzarsene, o almeno per arginare il fenomeno. Non sempre buona, in verità: a Massa Carrara il movimento politico di estrema destra “Forza nuova” si scaglia contro i parcheggiatori abusivi (ma solo quelli extracomunitari, eh) e incassa le strette di mano dalla gente («la Nazione», 3 aprile 2015). A Piacenza i “Giovani padani” riescono a ottenere, tramite l’arrivo del personale APCOA (l’azienda addetta al controllo dei parcheggi) che gli abusivi vengano sloggiati dai parcheggi a pagamento (dove la gente veniva costretta a versare un “extra” oltre al grattino), mentre per quelli incustoditi non c’è nessuna soluzione («PiacenzaSera.it», 18 marzo 2015). A Ferrara ci si avvale invece di un servizio di sicurezza privata, la “SecuriTeam”: come riporta il «Resto del Carlino» (9 aprile 2015), un abusivo è stato individuato e la polizia è stata subito chiamata perché lo si arrestasse (il servizio di vigilanza non ha altro potere che questo). Poca cosa, seppur qualcosa. E non di quelle che ci piacciono di più.
L’idea veramente buona è invece venuta al sindaco di Rivarolo (TO): “Perché non combattere i parcheggiatori abusivi con le loro stesse armi e sul loro stesso terreno?” si è chiesto. E non ci ha messo molto a rispondersi: la mattina del mercato, sul posto - prima degli abusivi - c’erano dei cittadini intenti ad aiutare altri cittadini a parcheggiare l’auto. Legalmente; e gratis. Alpini, in specie, unitamente ai migranti di un’associazione locale. Un esempio di integrazione e di volontariato che lascia esterrefatti. Pare che abbia funzionato alla grande (cfr. «la Sentinella del Canavese», 25 febbraio 2015) e che abbiano in mente di ripeterlo regolarmente.
E a Caserta? Nessuna buona idea. E, ovviamente, è pieno di parcheggiatori abusivi. Forse siamo ancora convinti che si tratti di poveracci che tirano su qualche soldo senza far male a nessuno. Forse siamo ancora convinti (e mi sa che siamo rimasti gli ultimi: non c’è inchiesta giornalistica che non affermi l’esatto contrario) che non ci sia nessun legame tra questi signori e la criminalità organizzata. Ebbene, vi faccio una domanda facile facile: a Caserta c’è un noto cinema multisala che ospita dei parcheggiatori (evidentemente abusivi, visto che non rilasciano nessuna ricevuta fiscale) all’interno di un gabbiotto all’uopo costruito. Lo stesso dicasi per un altrettanto noto fast-food delle vicinanze. Domanda: se ci andassi io, mi ci farebbero stare? Quale potere autorizza queste persone ad occupare quegli spazi? Non certo quello dello Stato. E quale potere fa sì che i proprietari di quegli esercizi commerciali rinuncino (chissà quanto di buon grado) ad avere un parcheggio veramente libero, sopportando queste ombre che vanno e vengono? Perché non si ribellano, e li mandano via? Fastidio ne daranno certo pure a loro: tanto per cominciare, io non li frequento più, e invito tutti voi a fare altrettanto. Questo in attesa che ci organizziamo: l’idea di riprenderci le strade - pacificamente, e magari gioiosamente - non mi dispiacerebbe affatto.
(«Il Caffè», 17 aprile 2015)
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