Che è Tsipras? Che cos’ha in mente? Quali assi ha alla sua mano per tirar fuori la Grecia dalla gravissima situazione in cui si trova? E, soprattutto: cosa dice di se stesso colui che qualcuno ha definito “Il nemico numero uno dell’Europa”?
Poiché i riflettori hanno cominciato a illuminarne la figura politica solo da pochissimo - forse nella speranza che il silenzio mediatico ne fermasse l’ascesa - di lui si sa poco o niente, e le idee sono ancora molto confuse e talvolta preoccupanti. Ma l’esperienza del suo partito, Syriza, non nasce ieri e non trova consenso dietro a qualche banale slogan antieuropeista alla moda: Tsipras, volendo parlarne “tecnicamente”, non è contro nulla in particolare, ma è a favore di un’economia che abbia al centro l’interesse e il benessere dell’uomo. Utopia? Può darsi. Dipende anche da cosa si intende con questa parola. Anche il suo successo alle elezioni è stato a lungo considerato utopico, eppure queste utopie sono diventate reali non una, ma almeno due volte. A ben vedere, tutte le cose, prima di cominciare a esistere, sono “irreale” (e magari, secondo alcuni, impossibili).
Questo bel libro di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena (ed. Alegre, con la Prefazione di Valeria Parrella), contenente tra l’altro un’intervista allo stesso Tsipras, aiuta a comprendere quali siano le strade che questo nuovo politico greco ed europeo intende battere (e i mezzi che vuole utilizzare) per perseguire i propri obiettivi. Al centro della discussione, i rapporti con gli anarchici e l’esplosione di Alba dorata, il preoccupante partito greco della destra estrema; il tentativo audace di cambiare il sistema economico dall’interno e la centralità del concetto di austerità. Con un dialogo conclusivo tra Alexis Tsipras, Costas Douzinas e il filosofo sloveno Slavoj Žižek.
M. Pucciarelli, G. Russo Spena, Tsipras chi?, ed. Alegre, 2015.
(«Il Caffè», 20 marzo 2015)
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