Quando immaginavano il loro ritorno a casa pensavano a qualcosa di diverso da quello. Magari non un tripudio di folla, ma nemmeno quello che si trovano ora davanti: un’accusa di diserzione e la necessità di nascondersi, in primo luogo ai loro compatrioti norvegesi. Ottar e Nils, figli di un poliziotto di Gjøvik che aveva scelto - sulla linea del primo ministro Vidkun Quisling - di collaborare con l’occupante nazista, si erano arruolati un po’ per ambizione, un po’ per poca chiarezza d’idee. Ma poi le cose avevano preso una piega diversa e pericolosa e, per salvarsi dalla morte certa in un campo di detenzione russo, dov’erano finiti per errore, erano stati costretti a scappare senza una meta. Ora finalmente hanno trovato riparo nella chiesa di un pastore ortodosso, dove assaporano nuovamente il caldo, per la prima volta da chissà quanto. A questa provvisoria tranquillità fa però da contraltare lo scenario della guerra a poca distanza: l’artico sta per diventare teatro di uno scontro furibondo fra le forze in conflitto, perché gli Alleati di lì a poco daranno il via alla gigantesca (e in buona parte suicida) “Operazione Fritham”, volta a evitare lo sfruttamento delle risorse minerarie delle isole Svalbard da parte dei tedeschi…
L’artico, i giacimenti minerari, il roboante e sfavillante procedere della storia e degli eventi contrapposto al silenzio e al buio dei ghiacciai: questi i topos del romanzo giallo della Kristensen - matematica, fisica e glaciologa nata in Svezia ma cresciuta in Norvegia - già nota al pubblico italiano per il suo precedente La leggenda del sesto uomo. Questo giallo d’epoca sospeso tra il passato della guerra e il presente dei suoi strascichi (con tanto di indagine poliziesca, chiarimenti e resa dei conti) non delude le attese; come non le delude la nuova veste grafica di Iperborea, che - in vista del trentesimo compleanno, nel 2017 - si rinnova completamente, per offrire edizioni rilegate a filo con bandelle ancora più leggibili e belle.
M. Kristensen, Operazione Fritham , ed. Iperborea, 2015.
(«Pagina3», 27 marzo 2015; «Mangialibri», 1 aprile 2015)
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