martedì 3 febbraio 2015

Sascha Arango, La verità e altre bugie, ed. Marsilio, 2015

Marsilio
Henry Hayden è un uomo di successo, autore di cinque bestseller che hanno fatto il giro del mondo e venduto milioni e milioni di copie. Dopo la laurea honoris causa da parte dell’Università del Massachusetts, il suo nome è ormai quello di un luminare della letteratura americana contemporanea e il suo primo titolo, Frank Ellis, viene studiato a scuola come classico. Questa è la sua storia. O, almeno: questa è quella che racconta. Perché, in effetti, ce ne sarebbe un’altra: quella di un giovane mediocre, senza né arte né parte, che è invecchiato precocemente a furia di saltare da un letto all’altro in cerca di una donna che lo mantenesse (fino al momento di trovarne una più giovane e facoltosa, ben inteso). E che deve la sua fortuna economica e sociale a un caso, o meglio, a un “espediente”: che nessuno conosce, a parta sua moglie Martha, e che deve rimanere segreto. A tutti i costi…
Quando si inizia a leggere questo esordio letterario di Sascha Arango si viene colti da un certo disagio: insomma, l’incipit è troppo simile a quello di Big Eyes di Tim Burton, col marito che si appropria del talento della moglie, il cui consenso finisce a rischio. Ma poi il climax è teso e inesorabile anche quando non imprevedibile, e il noir si dipana in maniera gustosa, pulita, un tassello dopo l’altro. Meritato dunque il plauso tributato all’opera prima - al momento tradotta, a distanza di solo un anno dalla pubblicazione in Germania, in ventidue Paesi - di questo autore noto soprattutto come sceneggiatore e vincitore, per ben due volte, del prestigioso riconoscimento Grimme-Preis.


Sascha Arango, La verità e altre bugie, ed. Marsilio, 2015.

(«Mangialibri» 3 gennaio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano