mercoledì 25 febbraio 2015

M. Vichi (a cura di), Selva oscura, ed. TEA, 2014

Guido Bevilacqua è un giudice della sezione fallimentare del tribunale di Firenze che non disdegna favoritismi e mazzette e che non ha famiglia, ma ama la compagnia dei giovani (in specie maschi): ecco perché ha chiesto all’avvocato Bisunti di procurargliene qualcuno in bolletta, magari minorenne, insieme a un po’ di coca ovviamente… Mauro, da sempre commercialista nell’azienda di famiglia, vive giornate sempre più agitate da quando, oltre ai clienti perennemente in cerca di evasioni varie, si è messo in casa una nuova infermiera a tempo pieno per la madre in fin di vita. Lei sembra un angelo, nei modi e nell’aspetto, ma l’ultima volta gli ha detto che sua madre ha bisogno non solo di medicamenti, ma di pace… Quando esce con Barbara gli pare di rivedere nei suoi occhi il mare dell’infanzia, si trova bene con lei e vorrebbe tanto dirglielo e abbandonarsi a questi pensieri insieme a lei. Ma lei continua a parlargli di una Firenze satanista, dove ogni posto di potere è ricoperto da un “luciferino”, e di un’organizzazione ramificata e senza scrupoli che si muove nell’ombra… L’avvocato Bollini ha deciso di dedicare la sua professione all’accumulo di soldi e di comodità: per questo tiene più lontani che può la moglie e i figli e si circonda di belle donne e cose di lusso. Tutto ciò gli sembra bellissimo, comincia a pensare che la vita potrebbe non finire mai: quando legge sul giornale della morte improvvisa e violenta di un suo caro e vecchio amico…
Firenze: ecco il massimo comune denominatore dei quattro racconti di questa raccolta curata da Marco Vichi. Storie di una città stanca, che sa rivelarsi tanto più sordida quanto più cerca di brillare della luce riflessa degli splendori d’un tempo. Uomini alle prese con i loro egoismi più o meno meschini (e pericolosi), con pochi scrupoli e molte ambizioni, che si scontrano quotidianamente con i problemi di tutta l’Italia: le troppe tasse, l’immigrazione e una vena di razzismo che - è bello osservarlo - pervade tutti, quelli di sinistra e quelli di destra, i vecchi e i giovani, i “nordisti” e i “terroni”. Il libro segue la tendenza a regionalizzare le storie, da anni imperante nel noir, anche se con una connotazione meno marcata di come potrebbe, nella parlata, negli ambienti, nelle tradizioni. Spicca nei racconti tutto il “mestiere” di autori affermati (Lorenzo Chiodi, Leonardo Gori, Emiliano Gucci e lo stesso Marco Vichi), che sanno il fatto loro.


M. Vichi (a cura di), Selva oscura, ed. TEA, 2014.

(«Pagina3», 25 febbraio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano