Seconda prova letteraria per Benito Gagliardi (già autore di Sono un uomo fortunato: NarrativaePoesia edizioni, 2012), che lascia insoddisfatti per diversi motivi: le battute del protagonista non sempre vanno a segno, fallendo l’obiettivo di renderlo simpatico e alla mano; se a questo aggiungiamo un qualunquismo che non serve a connotarlo ma a sfumarne ulteriormente i tratti, questi diventa apertamente antipatico (ove non irritante; quando ad esempio ironizza sulla nullafacenza dei marocchini, concludendo che «I più volenterosi si mettono a vendere i fazzolettini, ma in generale sono dei fannulloni, diciamocela tutta». Poi però non la dice tutta, e il discorso rimane lì appeso, come una cosa qualsiasi sparata a freddo solo perché è gratis e adesso è lui ad avere il microfono in mano). L’ortografia del napoletano è sbagliata e piccole imprecisioni (come lo stupore del narratore per il costo delle chiese di Napoli in occasione del matrimonio che, a suo dire, può arrivare fino a 1.000 euro; mentre in realtà Santa Chiara costava 3.000.000 di lire già nel lontano 2001, come ben sa chi ha provato a sposarvisi a quei tempi) mettono in ombra una storia di fondo che - con un editing opportuno e meno pavido - potrebbe non essere male.
B. Gagliardi, Onora te stesso, ed. 0111, 2014.
(«Mangialibri», 24 febbraio 2015)
