lunedì 9 febbraio 2015

H. Belting, Facce. Una storia del volto, ed. Carocci, 2014

Lavoro in un paese ad alto tasso di criminalità, dove la barba è vista, non come segno distintivo, né proprio come prerogativa, più come una specie di allusione a un certo stile di vita. Io, che ho sempre portato la barba lunga, a vari livelli, incontro quasi tutti i giorni colleghi che - nonostante mi conoscano ormai da quindici anni - mi invitano a tagliarmela. C’è chi minaccia di radermela a secco, chi di bruciarmela (scherzosamente, almeno spero), chi semplicemente si offre di regalarmi pennello e lamette. È solo un esempio per mostrare quanto la faccia - che siamo abituati a vedere e a concepire come la caratteristica unica di quella unica persona che “ce l’ha” - sia in realtà ben più che qualcosa di meramente individuale: è un fenomeno sociale. Ennesimo schiaffo ai sostenitori (che possono sempre meno sostenerlo) della “natura” delle cose e dell’“ermeneutica universale”: la faccia non è solo presentazione e rappresentazione di qualcuno, ma in buona parte è costruzione e interpretazione...
La storia delle facce (difficile parlare al riguardo di una sola faccia, con il rischio di ricadere nuovamente nella tentazione di una riduzione a qualcosa di minimo e di universale che non potrebbe dar conto della varietà e della molteplicità della casistica osservabile), e dell’evoluzione del loro significato al livello collettivo, non data da oggi: il pionieristico volume di Sander Il volto dell’epoca, ad esempio, è del 1929. Ma quello che offre qui l’illustre studioso Hans Belting - già docente in diverse università tedesche, dal 2003 presso la Cattedra europea del College d France - è un lavoro completo che ambisce a spaziare tanto in ampiezza quanto in profondità, indagando il fenomeno della concezione della faccia in ogni epoca e in tutte le sue manifestazioni: dalla mimica alle maschere, dal culto al museo, dal teatro alla fisiognomica, dal ritratto al teschio, dalla scultura alla fotografia, dal cinema all’“icona di Stato”. Opera densa e affascinante, ricchissima di immagini in bianconero e a colori, interamente stampata su carta patinata.


H. Belting, Facce. Una storia del volto, ed. Carocci, 2014.

(«Mangialibri», 9 febbraio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano