giovedì 26 febbraio 2015

G. Brera, Introduzione alla vita saggia, ed. Il Mulino, 2014

L’immagine che abbiamo in mente quando pensiamo alla saggezza è tipicamente quella del vecchio imperturbabile il quale, pur di fronte alla più grande delle sventure, riesce a parare il colpo con rassegnazione, dall’alto della sua incrollabile conoscenza del fatto che “così va il mondo”. Ma la saggezza e l’atarassia - nonostante la tradizione filosofica che le lega e che risale almeno a Epicuro - non sono la stessa cosa; e d’altro canto ci si chiede, in ogni caso: questo tipo particolare di saggezza, inteso come tranquilla indifferenza agli scossoni della vita… è quello che ci vuole per vivere nel migliore dei modi nel mondo contemporaneo, intriso di fretta e di accelerazione?
«Sto in ansia, dunque sono», sentenzia Gianni Brera, cronista sportivo eclettico che ha pubblicato (prima della sua scomparsa, nel 1992) più di dieci libri sullo sport e sulla cultura padana, oltre a un paio di romanzi. In questa agile e interessante raccolta di riflessioni (che dal taglio potrebbero quasi rientrare nella categoria degli aforismi), che si fregia della Postfazione di Paolo Brera e della Prefazione di Carlo Verdone, il Brera “filosofo” affronta - in maniera anche scherzosa, ma sempre seria - l’esigenza moderna non di superare l’ansia, oggi effettivamente insuperabile, ma di imparare a gestirla e a trarne quando possibile profitto, tramite l’autocontrollo e, all’occorrenza, anche una pillolina. Tra l’astrologia e la scienza, Dio e l’anima, Cartesio e Goethe, una piccola salutare lezione di consapevolezza.


G. Brera, Introduzione alla vita saggia, ed. Il Mulino, 2014.

(«Mangialibri», 26 febbraio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano