Gutiérrez è uno scrittore su commissione. Ogni due settimane il suo editore, Marabini, gli commissiona il prossimo polpettone, e lui sa che infallibilmente lo consegnerà entro la scadenza. Gli viene richiesto di tutto: dal manuale di self-training al romanzo rosa. E sempre con indicazioni chiare: se la richiesta è per un libro d’azione, la parola d’ordine è “morti-e-pallottole”, senza indugi sulla psicologia dei personaggi o sulle sfumature delle relazioni. Niente roba del genere: il lavoro di Gutiérrez ha poco a che fare con l’ispirazione; ma con la scrittura sì, e lui non ha mai rinunciato al sogno di pubblicare un giorno il romanzo che ha nel cuore, finalmente con il suo vero nome (invece che con uno di quegli improbabili pseudonimi che utilizza per il lavoro). Così come non rinuncia a fare luce su quello che è forse il più grande mistero della casa editrice: la “casta” dei correttori di bozze, che nessuno conosce o sa dove siano, tanto che sul loro conto circolano le leggende più disparate…
Semplicemente Gutiérrez è uno di quei libri che mettono immediatamente di buon umore e catturano la simpatia del lettore, grazie alla scrittura ipnotica e alla caratterizzazione di un personaggio che richiama subito alla mente l’Akakij Akàkievic del “Cappotto” di Gogol. Tutto concorre a questo effetto: l’ambiente, i dialoghi, la trama e perfino la sottotrama avvolta nel mistero. Un grande successo di Vicente Battista, argentino noto anche come giornalista e come sceneggiatore, vincitore di numerosi premi letterari. Pubblicato in Italia nella traduzione di Marika Marianello, con il contributo del Ministero degli Esteri della Repubblica Argentina.
V. Battista, Semplicemente Gutiérrez, ed. Voland, 2014, pp. 174, euro 15.
(«Pagina3», 31 gennaio 2015)
Paolo Calabrò
Filosofia e Noir
Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano