Alois Preininger è l’uomo più ricco della regione austriaca del Salzkammergut. O meglio: lo era, prima che lo trovassero annegato. Una vera tragedia: non per i suoi cari - ché di affetti non ne aveva, tutto dedito com’era al guadagno e alla coltivazione di relazioni effimere con donne che gli si concedevano un po’ per noia e un po’ per necessità economica - ma per Franz Huchel, che finora aveva potuto vivere tutti i suoi diciassette anni nella spensieratezza e nel dolce far niente, mentre i suoi coetanei si spaccavano la schiena nelle miniere di sale, grazie all’assegno mensile che la buonanima versava in ricordo dei bei giorni trascorsi con sua madre. Tocca fare qualcosa, e alla signora Huchel non viene in mente niente di meglio che mandarlo presso un vecchio amico di famiglia, Otto Trsnjek, proprietario di una tabaccheria nel centro di Vienna: lì il ragazzo potrà finalmente cominciare a lavorare e a conoscere il mondo, lasciandosi alle spalle la dura vita senza prospettive della campagna. Purtroppo però non tira una buona aria in città, soprattutto da quando si parla, sempre più frequentemente, di Anschluss…
Un romanzo di formazione, ambientato nell’Austria del 1937 - alla vigilia appunto dell’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla Germania nazista - che traccia la parabola esperienziale di un ragazzo di campagna che approda in città, dapprima con il mero intento di cavarsela (senza l’assegno di mantenimento del defunto non avrebbe che da sperare in un lavoraccio mal pagato in qualche bettola bisunta), poi andando ben oltre, finendo per conoscere niente di meno che il padre della psicanalisi - il dottor Sigmund Freud, cliente affezionato della tabaccheria - che lo introdurrà ai misteri della mente umana e di quella che, fra tutte, è la più misteriosa: la mente delle donne. Sullo sfondo, una capitale ancora abbastanza tranquilla, nonostante l’ombra della Notte dei cristalli e delle violenze contro gli ebrei incomba e si avvicini ogni giorno di più.
R. Seethaler, Il tabaccaio di Vienna, ed. Rizzoli, 2015.
(«Mangialibri», 26 gennaio 2015)
Paolo Calabrò
Filosofia e Noir
Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano