lunedì 26 gennaio 2015

F. Passaro, Attesa di giudizio, ed. Iris4, 2014

Iris4
In un Paese come l’Italia dove si eredita tutto, dalla casa alla carriera, Vincenzo Zaccaria non può che fare lo stesso mestiere del padre: avvocato. Ha appena superato l’esame di Stato quando nel suo ufficio piomba Lorenzo Botticelli, fratello di una vecchia conoscenza di famiglia, con un caso penale spinoso che ha a che fare con lo stalking e l’omicidio e che nasce da una “relazione pericolosa” sul posto di lavoro. Lui non sa nemmeno se accettare: ha appena cominciato a lavorare in proprio e teme di poter non essere all’altezza. Accidenti, non poteva capitargli un caso più semplice, da manuale? Ma poi l’amicizia e il desiderio di spuntarla - piccola salutare deformazione professionale - hanno la meglio, e lì inizia la trafila burocratica - sempre sull’orlo della degenerazione in scontro frontale - per dimostrare l’innocenza dell’imputato…
Francesco Passaro, autore napoletano che in quanto avvocato penalista conosce bene di prima mano le aule di tribunale, i dibattimenti, le perizie di cui narra, scrive un noir interessante che tematizza lo scarto tra la verità storica e quella giudiziaria, e della fatica per cercare di ridurlo (abbastanza da tirar fuori di galera un innocente), fra mille difficoltà pratiche e processuali. Sullo sfondo la defatigante attesa di eventi che - nonostante ogni sforzo - sfuggono al controllo e prendono tempi lunghissimi. Una storia godibile, in cui l’autore - che mostra in generale uno stile maturo - si lascia ogni tanto prendere la mano in direzione dell’abbondanza di dettagli e della correttezza delle forma, sacrificando la scorrevolezza («Andammo al bar. Scelsi un succo di mirtilli. Temevo la tachicardia da caffè. Da mesi non lo prendevo più, sorbivo solo tè verde. Avevo sospeso anche il guaranà»). Bella l’edizione Iris4 rilegata a filo, con una copertina dal sapore d’oltreoeano, con la Prefazione di Noa Bonetti.


F. Passaro, Attesa di giudizio, ed. Iris4, 2014.

(«Mangialibri», 26 gennaio 2015)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano