Immaginate di avere sete. Tantissima sete. Come se non beveste da mesi. Da anni. E di avere un bicchiere di acqua fresca sul tavolo proprio davanti a voi. Ma di non riuscire ad afferrarlo. Come in certi sogni. O di non sapere come fare. Ecco: state sperimentando la condizione del disabile - impedito nei movimenti, o nella cognizione - di fronte al suo impulso sessuale. Ogni adulto, sia uomo sia donna, conosce bene la forza di questa pressione, così come l’urgenza e la necessità di trovarvi soddisfazione: non un sogno ma un incubo per chi si trova in questa condizione di impedimento permanente, così come lo è per le famiglie che si trovano a dover gestire la difficoltà alla meno peggio. Con l’aumentare della consapevolezza collettiva che anche questo bisogno - alla pari di quello di lavarsi e di nutrirsi - va tenuto nella giusta considerazione, da qualche anno anche in Italia come già in altri Paesi d’Europa comincia ad emergere la figura dell’assistente sessuale: un uomo (più spesso una donna) in grado di fornire assistenza professionale a domicilio, per permettere al disabile di scoprire il proprio corpo al di là delle barriere fisiche o mentali (nei limiti del possibile). Non che la cosa non rimanga problematica: e se il paziente si innamora? E se capita all’assistente?
Per riprendere il discorso di Giorgia Wurth, attrice, già citato in apertura, c’è un gran bisogno di parlare di questi temi che - per imbarazzo, per tabù e per quella snervante forma di ipocrisia che si ostina a voler considerare i disabili come degli angeli asessuati che non hanno fremiti o non dovrebbero averne - continuano a privare i disabili di tutta Italia di un servizio di cui molti altri già usufruiscono nel rispetto delle norme vigenti. Affare discutibile? Ebbene, se ne discuta: sarà così finalmente possibile chiarire tante cose (di cui il libro parla in maniera esauriente e da più punti di vista), dalla differenza con la prostituzione alla formazione degli operatori presso enti accreditati, dal costo della prestazione ai rischi e ai limiti della stessa (ma esiste forse una relazione umana che non lo sia?). Un volume ricchissimo di spunti, proposte (anche di legge) e informazioni su un argomento difficile ma di enorme attualità. Almeno per coloro per i quali “parità” e “inclusione” non sono soltanto lemmi del dizionario.
M. Ulivieri (a cura di), Loveability, ed. Erickson, 2014.
(«Mangialibri», 15 gennaio 2015)
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