Io amo. C’è tutto un mondo in queste due parole: ci sono io, con il mio vissuto immediato; c’è l’oggetto del mio amore che, più o meno consapevolmente, lo riceve; c’è la società che ne tramanda l’esperienza - attraverso la letteratura, la musica, la filosofia, ecc. - permettendoci di concepire ed esprimere ciò che ci accade anche sulla base di ciò che è accaduto agli altri. Insomma, a ben vedere, anche l’amore più “locale” e circoscritto estende le sue propaggini fino agli angoli più estremi della realtà. Non è solo un modo poetico per parlarne, ma la constatazione che l’amore - ogni amore - è una relazione dell’uomo con tutto l’Essere. Non basterà dunque a renderne conto né la sola teologia né la sola filosofia, ma occorrerà l’apporto del mito e della sociologia, della biologia e della meccanica quantistica…
Con l’approccio interdisciplinare che contraddistingue molte sue opere (qui il sottotitolo “Piccola filosofia dell’amore” addita la filosofia non come ambito specialistico fra i tanti, ma appunto come riflessione volta ad integrare i tanti diversi contributi), Vito Mancuso prosegue la riflessione maturata nel precedente Il principio passione con l’obiettivo di mostrare in che senso e in che modo “l’amore riproduca una più ampia logica cosmica tesa all’armonia relazionale”. E articola il discorso in tre sezioni: che cos’è (dal primo colpo di fulmine ai diversi tipi di amore); come viverlo (dai rapporti prematrimoniali alla masturbazione, dall’adulterio all’omosessualità); qual è il suo messaggio (che inquadra l’amore dell’uomo in una superiore e originaria prospettiva cosmica), fino all’individuazione del “fondamento fisico dell’etica”.
V. Mancuso, Io amo. Piccola filosofia dell’amore, ed. Garzanti, 2014, pp. 211, euro 14,90.
(«Mangialibri», 18 novembre 2014; «Pagina3», 1 dicembre 2014)
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