venerdì 12 dicembre 2014

P. Oliva, Lo sparviero, ed. Sperling e Kupfer, 2014

Rocco ha visto suo padre morire a fucilate per mano dello zio, ha sentito il suo corpo accasciarsi al suolo fino a schiacciarlo. Suo padre aveva sfregiato la sorella, sorpresa a casa sua con l’amante: erano altri tempi, la cosa dovette sembrargli intollerabile. Lei, deturpata, decide di vendicarsi per mano del cognato: erano gli stessi “altri” tempi, e il sangue andava riscattato col sangue. Anni dopo, lo zio chiede perdono al ragazzo, e lo ottiene; ma Rocco rimarrà segnato per sempre da quel dolore, al punto da venir schiacciato - questa volta psicologicamente - dalla spinta a ripetere quella violenza che aveva portato suo padre alla morte, scaricandola su sua moglie e sui figli inermi. Lì il piccolo Patrizio - che ha una manciata di anni e vorrebbe tanto andare in palestra con il fratello, ma non lo fanno ancora entrare - impara due cose fondamentali: la prima è l’importanza di impostare una buona difesa, per rimanere in piedi di fronte a chi ti tira pugni; la seconda è che la violenza che hai dentro non la devi scaricare per forza su quelli che ami, come hanno fatto suo nonno e suo padre: si può farlo benissimo sul ring…
Patrizio Oliva, pugile partenopeo di fama planetaria nelle categorie superleggeri e welter - che ha vinto tra l’altro l’oro olimpico nel 1980 e il titolo mondiale nell’86, oltre ad essere stato campione italiano ed europeo - si racconta a quattro mani con Fabio Rocco Oliva nel bellissimo volume Sparviero. La mia storia (ed. Sperling&Kupfer), dove si definisce, appunto, “sparviero che vola in alto per schiantarsi sulla preda” e racconta la storia della sua morte in una famiglia venata dalla violenza paterna e dalla perdita del giovane fratello Ciro, e della sua rinascita nella boxe, metafora di un mondo migliore di quello in cui è cresciuto, della quale ha apprezzato e portato avanti gli onorevoli valori della lealtà e della lotta alla pari. Nonostante la frase d’apertura («Ho vissuto la mia vita come l’ho sognata») è un libro onesto e sinceramente modesto, senza sovrattoni, dove i racconti della strada si incrociano gradevolmente con quelli del tappeto a quattro corde. Con la Prefazione di Maurizio de Giovanni.


P. Oliva, Lo sparviero, ed. Sperling e Kupfer, 2014.

(«Il Caffè», 5 dicembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano