venerdì 12 dicembre 2014

M. Poggi Johnson, Amor m’accolse. L’ospitalità al cuore della vita, ed. Marietti, 2014

Qualcuno ci va perché non ama il campus. Qualcun altro, in preda alla nostalgia, preferisce un ambiente domestico. A certi piace quel posto un po’ sessantottino senza la TV, dove la scuola ai bambini viene fatta in casa. Altri lo fanno per simpatia, o perché sono rimasti senza soldi, o ancora per il piacere di confrontarsi con qualcuno che ama pensare con la propria testa e con l’aiuto della Scrittura. È la casa di Maria e Glen e dei loro quattro figli, una casa aperta a tutti e in cui c’è “un traffico da stazione centrale”, nella quale l’accoglienza - dell’altro, del bisognoso, del diverso, dell’amico, dello sconosciuto… - non è un concetto propagandato a chiacchiere, ma una pratica quotidiana e spontanea che va avanti da vent’anni…
Un libro che riesce a mostrare (non solo a proporre) il valore dell’accoglienza: anche di fronte al caso più insolito e destabilizzante per la famiglia, l’ospitalità riesce a conservare il suo valore sacro e fondante, grazie al quale ogni difficoltà può essere superata. Racconto di un’esperienza americana di grande attualità per noi - ancora concentrati sul modo migliore per impedire l’immigrazione, magari costruendo campi di “accoglienza” (si legga “detenzione”) sul suolo africano - in cui l’episodio di vita si lega alla lettura meditata di Dawkins, di Eliot, di Proust e, ovviamente, della Bibbia. Notevole il capitolo dal titolo “Ero straniero” dove si descrive la vita presso L’Arche, rete di case-famiglia per disabili presente anche in Italia. Con la Postfazione di don Luigi Ciotti.


M. Poggi Johnson, Amor m’accolse. L’ospitalità al cuore della vita, ed. Marietti, 2014, pp. 96, euro 15.

(«Mangialibri», 12 dicembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano