Lili è una donna di sessant’anni, età alla quale una volta ci si considerava anziani, mentre ora ci si sente ancora sulla soglia di una fase dell’esistenza che al di qua è ancora pienamente lavorativa e al di là si confronta con la vecchiaia vera e propria: lei, che si è trasferita nella casa al mare - con un colpo di testa misurato di quelli che ci si può permettere quando, appunto, non si è più giovani - è ora alle prese con la demenza senile del padre novantenne che vive con lei, per il quale prova una strana e non proprio gradevole mistura emotiva di amorevolezza e repulsione. Clara è una madre mancata, afflitta dai tanti aborti e da una vita improntata all’autorealizzazione, che l’ha resa sterile nella carne come nelle relazioni; e ora che ha quarant’anni scopre che i consigli della madre - quella che ha rinunciato alla sua stessa vita per avere lei a soli vent’anni, senza un padre - non erano la strada che col senno di poi avrebbe amato seguire. Ilaria invece è una giovane che è stata appena fulminata dall’amore: ha lasciato un biglietto per i familiari ed è partita insieme a Tommy, inglese girovago dai modi affabulanti che l’ha convinta - non c’è voluto molto in verità - a seguirlo nel suo viaggio…
Tre donne di età diverse, accomunate dall’isola che fa da sfondo alla storia, da un desiderio di autonomia frustrato e dall’esigenza di fare i conti sul serio con se stesse e con il proprio posto nel mondo; un libro intimo ma non intimistico, in grado di essere a un tempo delicato e incisivo (e di regalare passaggi come questo: «Se non fosse per le sue ciglia che fremono come farfalle e i suoi occhi di vetro opaco credo che a questo punto gli direi che mi sembra una cazzata piantare la tenda sulla spiaggia. Ma come si dice cazzata in inglese?»). Primo volume della nuova interessante collana “I leggendari”, nata in collegamento con la ventennale rivista «Leggendaria».
L. Ravera, C. Mezzalama, G. Formenti, Tre donne sull’isola, ed. Iacobelli, 2014, pp. 125, euro 10.
(«Pagina3», 11 dicembre 2014)
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