lunedì 15 dicembre 2014

G. Aloigi, Gotico fiorentino, ed. Pagliai, 2014

Amici di vecchia data: ognuno ha preso poi la sua strada, ognuno ha fatto le sue scelte, e ognuno conserva la sua versione personale e differente di com’erano quegli anni ottanta in cui si stava tutti insieme a bere di notte e a criticare le scelte musicali degli altri. Ora si ritrovano per il funerale di Marco: il cancro, manco a dirlo, se l’è portato via in una manciata di mesi. E la vicinanza forzata riporta alla mente le vecchie cose, i motivi che li hanno spinti ad andar via - ciascuno a suo modo - e i nodi irrisolti del passato: nessuno può ignorare che fra di loro c’è l’assassino di un altro vecchio amico, Lodovico detto Lolo. Marco conosceva la verità, ma adesso che non c’è più sarà complicato scoprirla: forse non resta che affidarsi alla scostante Nina e a quel sogno strano che coinvolge la più insospettabile delle persone…
Giacomo Aloigi, non nuovo al genere, scrive un noir d’ambientazione toscana che vira all’horror e che si legge volentieri, caratterizzato da un’introspezione all’altezza della pretesa e da uno stile sempre ben controllato e non eccessivo (se non, un pizzico, sul finale). La storia di un gruppo di amici tanto malmessi da sembrare di ritorno da chissà quale fronte, una “pattuglia”, più che un gruppo: «Reduci, avevo pensato. E adesso sapevo anche da che cosa. Dalle nostre vite. E ne eravamo usciti sconfitti. Tutti quanti». Buona anche la veste editoriale del volume, rilegato a filo, nella collana “Giallo&Nero” di Mauro Pagliai.


G. Aloigi, Gotico fiorentino, ed. Pagliai, 2014, pp. 248, euro 16.

(«Mangialibri», 15 dicembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano