giovedì 18 dicembre 2014

A. De Francesco, Le stelle di Mactán, ed. Giraldi, 2014

«Jacopo aggrottò la fronte e rimase silenzioso per qualche attimo. All’improvviso dise: “Non riesco a capire come possiate considerare la rassegnazione una forma di virtù”. “Quando avrai la mia età, forse, lo capirai”. Un pensiero si fece strada prepotente nella testa del ragazzo. Se avesse seguito il consiglio del precettore, sarebbe diventato come lui. La cosa lo spaventò. Provava stima e sincero affetto per quel vecchio, ma non poteva accettare di rinunciare a tutto ciò che lo entusiasmava solo per rispettare un ruolo che gli era stato imposto. A un tratto chiese, senza riflettere: “Voi, padre, non avete dei rimpianti?”».


Le avventure di Jacopo, giovane veneziano del 1500 alle prese con le prove cui il severo - ancorché amorevole - precettore gli pone e con il dissidio interiore di una vita troppo angusta per le sue aspirazioni. Una storia che, nata nella laguna, spazia idealmente in tutto il mondo conosciuto, incrociando nomi storici come Marco Polo, il Fibonacci, Magellano. Alessandro De Francesco è un autore che si muove a suo agio nell’ambiente dell’epoca e che riesce a non appiattire le esigenze della narrazione su quelle della ricostruzione storica. Con Giraldi ha già pubblicato Come il grano a giugno.


A. De Francesco, Le stelle di Mactán, ed. Giraldi, 2014, pp. 406, euro 16.

(«Pagina3», 18 dicembre 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano