Milano e dintorni. Gente che pesca nel Naviglio: a guardare il colore dell’acqua, c’è da non credere che ci sia chi mangi ancora quel pesce. Poi c’è lo scippo. E l’omicidio, con tanto di sicario. E il tizio che lavora al fast-food ma sta mettendo da parte i soldi per andarsene a Londra (dove, con ogni probabilità, finirà per mettersi a lavorare in un altro fast-food). Poi c’è la femme fatale dal neo tirabaci, proprio all’angolo della bocca; quella che ci sta e ti mostra le mutandine con la scritta “Mangiami”; la dark incontrata per caso. Ma poi, il caso, esiste davvero? Non è che forse - tra una canna e una sbronza in discoteca - stiano tutti aspettando che arrivi il giorno della iena?
Romanzo breve e rapido questo di Stefano Lorefice, autore che ha già al suo attivo diverse pubblicazioni. Si legge d’un fiato, talvolta con qualche difficoltà a mantenere il filo, perché l’incastro cui obbliga la narrazione è complesso. Ma ben scritto e con una esplicita inclinazione a strappare la risata all’improvviso. Un unico appunto: l’innesto della filosofia - per la verità abbastanza poco invasivo da non alterare il ritmo - non funziona, e non suscita qui l’effetto che probabilmente vorrebbe ottenere (quello di Tibor Fischer in La gang del pensiero). D’altro canto lo stile - già abbastanza personale e maturo - non ne ha bisogno.
S. Lorefice, Il giorno della iena, ed. Giraldi, 2014, pp. 100, euro 10.
(«Mangialibri», 5 novembre 2014; «Pagina3», 9 novembre 2014)
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