La politica è corrotta e i politici pensano solo ai loro interessi: sì, l’abbiamo detto tante volte. Se non sei amico di questo o di quello, non potrai mai combinare niente di buono nella vita: anche questo l’abbiamo detto e ripetuto. Il malaffare parte dai Comuni: dove, soprattutto al sud, la camorra - o il sistema, che dir si voglia - si infiltra a partire dal basso, fino ad arrivare ai più alti livelli della cosa pubblica: e via così. Frasi fatte, luoghi comuni, stereotipi - spesso verosimili e fondati - che si fa presto a dire. Cosa manca? Be’ mancherebbe che qualcuno, dati alla mano, alla luce della propria esperienza politica, magari in un Comune, mostrasse - atto dopo atto, deliberazione dopo deliberazione, incontro dopo incontro - cosa (e come) è in grado di fare la politica quando si metta in testa di fare della mala-amministrazione…
Qualche anno fa, all’approssimarsi delle elezioni comunali nel proprio paese, Alife, Daniele Cirioli, giornalista, decide di candidarsi. E lo fa con una lista civica smarcata tanto dalla destra quanto dalla sinistra, intenzionato a tradurre in azione politica il suo slogan “Non regaliamo più valigie ai nostri figli!”. Ma poi la sua lista va all’opposizione, il peso della criminalità organizzata diventa soffocante e le tante richieste di aiuto agli organi superiori - Prefettura, Corte dei Conti, Ragioneria generale dello Stato - inevase e inascoltate… a queste condizioni l’impegno politico diventa prima defatigante, poi insostenibile. Il suo è un racconto molto istruttivo, che aiuta a comprendere, da un lato, le difficoltà del cercare di fare qualcosa di buono oggi in Italia; dall’altro, che si può rimanere abbandonati a se stessi a tutte le latitudini, non solo nelle grandi tragedie. I muri di gomma sono dappertutto. Anche intorno a noi.
D. Cirioli, Good Morning Alife, ed. ANordEst, 2014, pp. 350, 13,90.
(«Mangialibri», 17 novembre 2014; «Pagina3», 22 novembre 2014)
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