Una mattina, dopo una notte insonne, la trentaseienne Manuela origlia alla porta di casa per ascoltare meglio la lite degli anziani vicini, che si conclude con il sospiro della moglie: è il sollievo per la morte del marito. Sei mesi dopo, lei divorzia da Alex. “Perché non voglio attendere con impazienza che tu muoia”, gli dice. Perché non c’è più amore, non c’è più passione, non c’è più “follia”, pensa in realtà. E rimane con sua figlia, Luna, di cinque anni; mentre Alex rimane innamorato di lei. Lei, che intanto sente il bisogno di cominciare una nuova vita, a partire dal suo aspetto fisico…
Ambientato in una Cannes multietnica e movimentata, questo romanzo (che, curiosamente, non riporta l’autore della Prefazione) d’esordio di Giulia Narciso è una storia eminentemente “al femminile”: nessun uomo è in grado di capire per quale motivo, quando una donna non riesce a dormire, ci si dovrebbe svegliare e tenerle compagnia. A ciò contribuisce la narrazione in prima persona della protagonista, alle prese con le gioie e gli affanni della gestione solitaria dei problemi della bambina e l’impegno pressante richiesto dalla frequentazione di persone nuove (cioè: uomini), nonché della micidiale aspirazione alla taglia giusta. Il tutto condito dai consigli dell’immancabile amica del cuore.
G. Narciso, Yes She Cannes, ed. Betelgeuse, 2014, pp. 300, euro 14.
(«Pagina3», 21 settembre 2014; «Mangialibri», 8 ottobre 2014)
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