domenica 8 giugno 2014

Stefano Santasilia, Simbolo e corpo. A partire da Eduardo Nicol, ed. Guida, 2014

Il corpo: ossessione del mondo moderno, dalla forma fisica alle miriadi di trasmissioni e pubblicazioni di cucina, dalla chirurgia estetica dilagante alle due tipiche malattie-sintomo dei nostri tempi, l’anoressia e la bulimia, dalle SPA con i loro nutritissimi “campionari di massaggi” alle polemiche sulle taglie dell’alta moda. Sembra che non si riesca a pensare ad altro, o almeno che non se ne possa prescindere.
E forse un motivo c’è, al di là di tanta materia per i sociologi: il corpo, con la sua immediatezza, con la sua ineludibile datità, continua a suscitare interrogativi, anche filosofici, in grado di resistere all’usura del tempo e all’erosione (altrove distruttiva) dell’odierno dominio del virtuale. Il corpo è il “volto dell’altro” (Levinas) che ci chiama in causa ancor prima di riuscire a comprenderlo; è quell’invito alla relazione che spesso oltrepassa, e precede, la parola. Il corpo non è mai muto; né inerte: avvicina, fino all’estremo dell’amore più grande, o respinge, fino al più terribile degli assassinii. È quello dei legami “fisici” e delle simpatie “a pelle”.
Qual è il significato del corpo? Non ve n’è uno, ché altrimenti esso sarebbe un mero segno che rinvia a un certo significato. Il corpo invece è un simbolo, rimarca Stefano Santasilia nel suo ultimo Simbolo e corpo, appena edito da Guida. Non un’indicazione, ma un invito: alla relazione, appunto, luogo della creazione di tutti i significati e della trasformazione di tutte le cose.
Il volume parte dalla definizione cassireriana di uomo come animal symbolicum, dove l’uomo è quel soggetto “biologicamente ancorato” che è tramite l’espressione di sé; per approdare alla speculazione di Eduardo Nicol, maggiormente rivolta alla metafisica e qui a confronto anche con Paul Ricoeur, per la quale la relazione è la condizione stessa della soggettività. A disdoro di ogni filosofia che pretenda l’oggettività dal pensiero e dalle cose.
Santasilia, che conosce approfonditamente il pensiero di Nicol (già affrontato nel suo precedente Tra metafisica e storia, ed. Le Càriti), offre un saggio di grande attualità e dalla spiccata fruibilità, scritto con uno stile accattivante e lineare accessibile anche ai non addetti ai lavori. Basato su una solida bibliografia pentalingue e pubblicato con un contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, in una bella edizione Guida rilegata a filo nella collana “Strumenti e ricerche” diretta da Pio Colonnello.

Stefano Santasilia, Simbolo e corpo. A partire da Eduardo Nicol, ed. Guida, 2014, pp. 110, euro 14.

(«Filosofia e nuovi sentieri», 8 giugno 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano