mercoledì 18 giugno 2014

D. Mortellaro, Eccellenze criminali, ed. Progedit, 2013

Jack lo squartatore, la contessa Bathory, il mostro di Düsseldorf, Albert Fish: a queste quattro figure criminali “eccellenti” si rivolge lo studio di Domenico Mortellaro dal titolo Eccellenze criminali (ed. Progedit) che, a partire dalla ricostruzione storica (basata in buona parte sui resoconti della polizia dell’epoca) prova a tracciarne il profilo psicologico secondo le più recenti tecniche del criminal profiling.
Inizialmente redatto come elaborato finale per il Master di Alta formazione in Scienze Forensi dell’autore, il libro - sia per l’interinseco magnetismo del tema trattato (lo stesso che ha decretato il successo planetario di romanzi come Il silenzio degli innocenti), sia per lo stile fluido e ben cadenzato - si legge d’un fiato nei tanti suoi snodi teorici, dall’importanza del contesto per la comprensione della “mente criminale” all’insospettabile centralità di elementi come il fanatismo religioso nel movente e nel simbolismo di certi delitti efferati. Contribuendo a fare piazza pulita di pregiudizi diffusi nell’immaginario collettivo, soprattutto dal cinema (come quello ad esempio per il quale Jack sarebbe stato un killer organizzatissimo, capace di pianificare i suoi omicidi nel più piccolo dettaglio).


D. Mortellaro, Eccellenze criminali, ed. Progedit, 2013, pp. 91, euro 15.

(«Pagina3», 18 giugno 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano