lunedì 7 aprile 2014

Sandro Stella, Roccia. I primi e gli ultimi, ed. Youcanprint, 2013

Sandro è un uomo come tanti, uno della generazione dell’“autunno caldo” e del Concilio Vaticano II, che come tutti i suoi coetanei ha vissuto le ansie, le gioie, le illusioni e le delusioni di quella stagione e di quelle che l’hanno seguita. Non per la sua eccezionalità, bensì proprio per la sua rappresentatività come esponente “medio” di un’epoca, la sua storia merita di essere raccontata; ma non da sola, bensì nell’intreccio con un’altra storia interessante e misconosciuta: quella di Pietro, il primo degli apostoli di Gesù, ricostruita dai frammenti contenuti nei testi sacri e colmata all’occorrenza con la fantasia dell’autore, al servizio dell’omogeneità e della verosimiglianza.
Ne viene fuori Roccia. I primi e gli ultimi, di Sandro Stella (ed. Youcanprint), romanzo in cui la fa da padrone la riflessione sulla vicinanza - pur nella differenza - tra l’esperienza cristiana d’oggi e quella dei primi secoli, già alle prese con gli annosi problemi della dottrina, dei rapporti con la politica, dell’istituzione ecclesiastica.
Spontaneo e immediato, questo libro mostra che ci si può ancora appassionare al “sociale” nella nostra epoca devastata dall’individualismo.


Sandro Stella, Roccia. I primi e gli ultimi, ed. Youcanprint, 2013, pp. 350, euro 19.

(«Pagina3», 7 aprile 2014)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano