Si parla tanto di armi chimiche in Siria. Crede che Assad le abbia davvero usate?
L’inchiesta da parte di Amnesty International sulle armi chimiche è tuttora in corso. Abbiamo raccolto parecchie testimonianze a distanza - come sa è difficile varcare il confine siriano, l’accesso alle ONG come Amnesty è ancora vietato - ma al momento è difficile stabilire cosa esattamente sia stato utilizzato e da chi.
Non sarebbe la prima volta che il regime siriano utilizza armi vietate dalle convenzioni internazionali contro la propria popolazione.
Purtroppo no: abbiamo documenti e testimonianze che ci rendono sicuri che Assad abbia già fatto uso delle cosiddette “cluster bomb” - le famigerate “bombe a grappolo” - contro la popolazione civile. Io stessa le ho viste piovere da aerei delle forze armate governative (ed è noto che i ribelli non dispongono di air force).
Tuttavia Pierre Piccinin, l’insegnante belga rapito insieme Domenico Quirico e appena rilasciato, ha dichiarato ai giornali che non è stato il regime siriano a usare i gas, ma i ribellli.
Difficile commentare o addirittura prendere posizione su un’affermazione come questa: l’affidabilità di Piccinin è difficile da valutare. Del resto lo stesso Quirico ha smentito il suo compagno di prigionia. Restiamo in attesa di notizie più fondate.
Qual è la posizione di Amnesty circa la possibilità di un intervento armato in Siria?
Come noto, Amnesty non prende posizione né a favore né contro la guerra in quanto tale. Amnesty chiede però fermamente che, in ogni caso, vengano prese tutte le misure necessarie a proteggere la popolazione civile. Le scelte politiche dei Paesi, anche le più estreme, rimangono in capo ai governi.
(«Pagina3», 10 settembre 2013; «AgoraVox», 11 settembre 2013)
