lunedì 22 luglio 2013

Un dettaglio che cambia la storia

USA, luglio 2013 - Per il suo quindicesimo compleanno, papà regala al piccolo Konrad un bel pallone da calcio, un Super Santos nuovo di zecca. Il giovanotto lo prende con entusiasmo e pensa subito di andare a giocarci con gli amici. Purtroppo, alcuni di questi sono teppistelli di strada - alcuni anche più grandi di lui - abituati a giocare dando fastidio agli altri: ecco che, con il nuovo pallone fra i piedi, si mettono a calciare nel bel mezzo della strada, colpendo passanti, costringendo auto a fermarsi, rompendo qualche finestra. Due, in particolare, le vittime dei loro colpi: David, di 17 anni e Eric, di 22. Mai visti prima, nessun motivo per tirare proprio contro di loro, i due vengono colpiti ripetutamente a pallonate dal gruppo (che ormai assume sempre più la connotazione di una “gang”) fino a che non si sentono costretti ad allontanarsi. Alle domande della polizia il piccolo Konrad risponde: «il pallone me l’ha regalato il mio papà. Volevo solo tirare quattro calci in allegria».

Negli Stati Uniti è sempre più facile entrare in possesso di armi private ai fini della “sicurezza personale”. Ma così le vittime potranno solo aumentare

Avremmo preferito leggere questa storia invece di quella di Konrad Schafer, che oggi tutti chiamano “il biondino killer dalla faccia d’angelo”. Quindici anni appena compiuti, uccide senza motivo David Guerrero di 17 anni ed Eric Roopnarire, di 22... con il fucile che suo padre gli ha appena regalato per il compleanno. Poteva essere un pallone, e invece era un calibro 45. Certi dettagli possono cambiare il corso degli eventi. E spesso anche la vita delle persone.

(«Il Caffè», 19 luglio 2013)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano