mercoledì 10 luglio 2013

G. Piazza, Una vita da film, ed. Lindau, 2013

“La vita è come il cinema?” si domanda Giovanni Piazza, docente di filosofia e counselor filosofico, nel suo ultimo Una vita da film. Come il cinema e la filosofia possono aiutarci a vincere le sfide della vita (ed. Lindau, 2013). Qui Piazza, già autore di Filmosofia. I grandi interrogativi della filosofia in 8 film hollywoodiani, si concentra sulla questione del senso della vita e della libertà dell’uomo per rispondere alla domanda iniziale con un secco “no”: mentre al cinema la narrazione segue una linea di senso univoca e chiara (anche quando intrecciata e sottintesa), la vita dell’uomo di solito non sbandiera il proprio senso ai quattro venti, per cui l’uomo si ritrova quasi sempre al centro di eventi caotici e frammentari che sembrano faticare a comporsi in un mosaico riconoscibile.
Partendo dall’idea della settima arte (il cinema, appunto) come quella in grado - nello sbandamento della odierna “società liquida” (Bauman - di ritrovare sempre il filo del senso delle cose, Piazza propone al lettore una sfida: quella di immaginare il cinema come un invito a rendere la propria vita “sensata” e significativa come solo in una trama filmica si può trovare; un invito a scrivere in prima persona la sceneggiatura della propria stessa vita.
Un invito alla bio-grafia, alla scrittura della propria esistenza, che è un invito a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e della propria libertà (del proprio ruolo da protagonisti, per rimanere nella metafora) e a non sprecare quell’occasione unica e eccezionale che è proprio... la vita di ciascuno di noi.
Senza tecnicismi ma con un richiamo costante all’esistenzialismo e alla filosofia di Nietzsche, Piazza prende in esame 7 film: Il gladiatore; Carlito’s Way; Se mi lasci ti cancello; Déja vu; Oxford Murders; Una settimana da Dio; Io, Robot. L’obiettivo dell’autore è far sì che il lettore - di fronte al temibile ammonimento del demonietto di Nietzsche (La gaia scienza, n. 341: “Il peso più grande”): “Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo” - possa in quel momento abbracciare con lo sguardo l’esistenza che è riuscito a costruirsi, nonostante le difficoltà e dire, con un certo orgoglio: “bello questo film; quasi quasi lo rivedrei”.


Giovanni Piazza, Una vita da film. Come il cinema e la filosofia possono aiutarci a vincere le sfide sdella vita, ed. Lindau, 2013, pp. 190, euro 16,50.

(«Pagina3», 10 luglio 2013)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano