domenica 2 dicembre 2012

Incontri ravvicinati con la P.A./2

“Il tempo ci dirà se il diritto vale ancora qualcosa da queste parti”: chiudevamo così la considerazione inattuale dell’otto giugno scorso, nella quale vi raccontavo della prima parte della mia avventura all’Ordine dei Giornalisti della Campania. Riassumendo (per poter passare alla seconda e ultima - buon per voi - parte del racconto) mi richiedevano, ai fini dell’iscrizione, un certificato in originale (a mio avviso ingiustamente); io mi sono rifiutato di produrlo e ho presentato un’autocertificazione, a norma di legge.

La legge vieta alla Pubblica Amministrazione di richiedere al cittadino certificati in originale. Si chiama “autocertificazione”

Bene, la buona notizia è che tre mesi e trecentoquaranta euro dopo (oltre ai duecentocinquanta già versati) la mia istanza di iscrizione è stata accolta. Dunque, nessuna pretesa ingiusta: la mia autocertificazione è stata accettata proprio come speravo. La cattiva notizia è che sul sito dell’Ordine (all’indirizzo http://goo.gl/bu3T8) continua a campeggiare la richiesta “Certificati: carichi pendenti, casellario giudiziario”. Quando gliel’ho fatto notare mi hanno risposto che hanno problemi ad aggiornare il sito (la qual cosa, tuttavia, appare strana: fino al mese di giugno il sito riportava come quota di iscrizione la cifra errata di 200 euro, mentre la richiesta reale era di 250; ora la cifra è riportata correttamente, il che vuol dire che nel frattempo sono riusciti a modificare il contenuto di quella pagina). Ripeto dunque per iscritto quello che gli ho già detto a voce: che sono disposto a fargli io la modifica in questione, gratis.
Per ora, ricordate soltanto che, in caso di iscrizione all’Albo, non siete tenuti a presentare nessun certificato in originale: potete autocertificare tutto. Su richiesta, la redazione di questo giornale vi metterà a disposizione il facsimile di lettera di accompagnamento che ho utilizzato io, con tanto di motivazione giuridica. Il diritto vale ancora qualcosa da queste parti, ma ci vuole sempre una gran forza per farlo valere. Buon fine settimana.

(«Il Caffè», 20 ottobre 2012)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano