sabato 1 dicembre 2012

Incontri ravvicinati con la P.A./1

Capita, a volte, che un funzionario pubblico - abituato a vedere la Pubblica Amministrazione dall’interno e a conoscerne da vicino le eccellenze e i piccoli eroismi, soprattutto in tempi di tagli furiosi alla spesa - si trovi dall’altra parte dello sportello, di fronte al burocrate di turno e incontri piccole e grandi difficoltà nel cercare di ottenere il servizio richiesto (con in più la frustrazione di vedersi negato ciò che considera un diritto sacrosanto).
Questa storia comincia così: con me (ormai tutti sapete da tempo che sono un funzionario) che vado all’Ordine dei Giornalisti della Campania per iscrivermi nel cosiddetto “Elenco speciale” (http://goo.gl/jXYHS). Tra i documenti richiesti, ci sono perfino due certificati in originale: carichi pendenti e casellario giudiziario.
Subito mi stranisco. Certificati in originale? Esistono ancora? Pensavo che oggi si autocertificasse tutto (e lo pensa anche l’autore della vigente legislazione sulla semplificazione amministrativa). La richiesta mi sembra un po’ datata e allora mi metto ad approfondire. La legge n° 69 del 1963 (“Ordinamento della professione di giornalista”, che tra l’altro istituisce gli Ordini e gli Albi) parla di carichi pendenti e buona condotta solo per i professionisti; perché l’OdG Campania lo richiede anche agli altri? (L’OdG Toscana, ad esempio, non ne fa menzione). In particolare, la stessa legge recita (art. 31): «Per l'accertamento dei requisiti della cittadinanza, della buona condotta e dell'assenza di precedenti penali del richiedente si provvede d'ufficio da parte del Consiglio dell'Ordine». Dunque, l’Ordine deve attivarsi per procurarsi da sé queste informazioni. Perché l’OdG Campania li chiede a me?
Insomma, ho fiducia nella P.A. e mi convinco che si tratti di un refuso sul sito dell’Ordine.
Perché io amo la pubblica amministrazione: perciò, da un lato, la difendo dal qualunquismo e dalle polemiche alla moda; dall’altro lato, però, pretendo la correttezza e finanche la virtù. Quindi, tornando a stamattina, mi reco a piazza dei Martiri a Napoli con tanto di autocertificazione in cui dichiaro di non avere carichi pendenti e che dal mio casellario giudiziario risulta “nulla”. L’impiegato ha accettato la mia pratica (nonché la quota di 250 euro); ora l’Ordine dei Giornalisti della Campania dovrà pronunciarsi per l’accoglimento ovvero per il rigetto della mia istanza (con provvedimento motivato). Il tempo ci dirà se il diritto vale ancora qualcosa da queste parti.

(«Il Caffè», 8 giugno 2012)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano