sabato 24 novembre 2012

Toglietevelo dalla testa

Un paio di settimane fa data l’avvocato Paolo Colombo nella rubrica “Diritto e cittadinanza” ci ha segnalato che la Corte di Cassazione ha stabilito il risarcimento di un lavoratore da parte del datore di lavoro, per aver contratto un tumore all’orecchio a causa dell’uso elevato del telefono aziendale. Che vuol dire? Vuol dire essenzialmente che il giudice ha riconosciuto una relazione di causa-effetto tra l’utilizzo intensivo del telefono cellulare (e cordless: si badi bene, anche quelli sono basati sull’emissione di onde radio) e la malattia contratta. Sintetizzando: l’uso dei telefoni mobili provoca il cancro. Non è più soltanto un modo di dire. Conclusione: l’uso ripetuto di cellulari e cordless provoca il cancro soprattutto nelle zone più a rischio (cioè quelle più esposte al contatto: orecchio e cervello).


I telefoni mobili provocano il cancro. Ma non solo loro

Qualcosa che già sapevamo e che aveva indotto il giornalista Riccardo Staglianò a intitolare il suo ultimo libro Toglietevelo dalla testa (ed. Chiarelettere, 2011); qualcosa di cui avevamo anche già parlato - cfr. l’articolo “Il telefonino - parte seconda”, «Il Caffè», 20 magguio 2011. Articolo nel quale consigliavamo se non di smettere del tutto di usarlo (curioso che nell’epoca della tecnologia che sosteniamo ci renda più liberi sembra che di tante cose proprio non possiamo fare a meno) almeno di utilizzare il più possibile l’auricolare. Insomma, il binomio cellulare-tumore che da un po’ va facendosi strada nella percezione comune oggi diventa anche giurisprudenza. Ma non è per ripeterci che ne riparliamo oggi: vorremmo soltanto riflettere ulteriormente su quanto pericolosi siano questi dispositivi in generale; perché non sono più soltanto i telefoni mobili ad emettere e ricevere onde elettromagnetiche cancerogene, ma anche i tanti dispositivi “a tavoletta” (pad-tablet, smartphone ecc.), sempre dotati della connessione wi-fi. Sempre connessi; e tanto più pericolosi in quanto - anche date le dimensioni - ce li appoggiamo addosso, magari per leggere le ultime notizie che intanto scarichiamo dalla rete, mentre le onde c’attraversano il corpo da distanza ravvicinata. Troppo facile sarebbe concludere, riprendendo il discorso sugli ebook di qualche settimana fa, che la carta stampata non provoca il cancro. Ma di certo è una cosa su cui riflettere, un pericolo cui sono esposti come sempre i più piccoli per primi. Cosa fare? Per prima cosa, spegnere il router wi-fi e accenderlo solo per il tempo necessario. Poi, scaricare tutto ciò che serve (notizie, aggiornamenti software, giochi, documenti) e solo dopo utilizzare il tablet. Infine, evitare di usare tutti questi apparecchi per noia: sapeste quante cose si possono fare quando non si ha un aggeggio elettronico tra le mani.

(«Il Caffè», 9 novembre 2012)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano