domenica 4 novembre 2012

Parcheggiatore abusivo/6 - Buone notizie

Adoro dare una buona notizia; se potessi lo farei tutte le settimane. Quando la notizia non solo è buona, ma di più, sono entusiasta. Se poi le notizie straordinarie sono addirittura tre... che dire: vado in visibilio.
A Roma un parcheggiatore (dire “abusivo” è pleonastico) viene arrestato per estorsione; un altro finisce in manette a Monza perché “esercita” senza patente; un altro a Foggia, che non si intimidisce di fronte a un’anziana nipotina con nipotino duenne al braccio, va in galera per tentata estorsione e false generalità; ancora, a Napoli, un parcheggiatore è accusato di favoreggiamento nei confronti di due rapinatori. La lista si potrebbe allungare: sono sempre più i casi, purtroppo in tutta Italia, di parcheggiatori arrestati per i reati più diversi (mentre l’attività di parcheggiatore, invece, sappiamo bene che non è ancora reato).

Finalmente, anche se per vie tortuose, il parcheggiatore abusivo rischia la galera. Il prossimo passo è inserire il reato nella legge

La notizia sarebbe buona di per sé. Ma non è tutto qui. Perché se è vero che non si può arrestare nessuno per il semplice fatto di fare il parcheggiatore, essendo prevista solo una sanzione amministrativa da 726 euro, è vero anche che a Napoli non ne possono più e - in base a una nuova ordinanza del Sindaco - si cominciano a comminare ulteriori sanzioni amministrative da 500 euro nei casi di recidività: a tal fine il Comune ha predisposto un database dei parcheggiatori, censendone al momento oltre 800. Come dire, se lo Stato non pensa direttamente a modificare la legge, i Sindaci possono intervenire in prima persona nella questione.
Così le belle notizie sarebbero due, di che festeggiare di questi tempi. Ma non è neanche finita qui: perché ancora a Napoli (spiega «Il Mattino»), a partire dal censimento citato (in cui rientrano: nome, cognome, storia personale, zona di attività, evetuali collegamenti con la criminalità organizzata, profilo patrimoniale), la Questura dispone le opportune misure di prevenzione e l’attività di parcheggiatore viene considerata una violazione di tali misure. Conclusione: il parcheggiatore recidivo rischia le manette. E stavolta non per un motivo “collaterale” (estorsione, intimidazione, violenza), ma proprio in virtù dell’attività svolta.
Festeggiamo, dunque. Ma con attenzione: a Napoli la linea dura del comando di P.M. prevede anche ganasce e carrattrezzi per chi consegna l’auto al parcheggiatore di turno. Occhio, che tra cent’anni potrebbe toccare anche a Caserta.

(«Il Caffè», 2 novembre 2012)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano