sabato 21 maggio 2011

Il telefonino/2

“Chiama che ti passa”, dice la madre allungando un telefono cellulare al bambino, estenuata dai suoi capricci. O almeno lo diceva fino a qualche settimana fa. Alla fine di aprile (la notizia in Italia è stata data dal Corriere della sera a cura di Lisa Trisciuoglio il 29 aprile 2011) un gruppo di ricercatori dei National Institutes of Health statunitensi ha pubblicato su JAMA (il Giornale dell’Associazione dei Medici Americani) uno studio dal quale risulterebbe che le onde emesse dai cellulari influiscono sull’attività cerebrale,
in maniera tale da aumentare il metabolismo del glucosio nelle aree del cervello a contatto con l’apparecchio. Questo appare chiaro: c’è un aumento del metabolismo pari al 7%. Quello che non appare affatto chiaro è se tale stimolazione possa essere dannosa per l’uomo.

Dei medici americani hanno scoperto che il telefono cellulare influisce sull’attività del cervello. E forse è pericoloso per la salute

Il sospetto è più che legittimo, visto che al momento nessuno sa rispondere alla domanda: qual è il meccanismo attraverso il quale le onde inducono un aumento del metabolismo cerebrale? Come conferma Nora Volkow, principale autrice dello studio, si rendono “necessari e indispensabili ulteriori studi. Nel frattempo, il consiglio è di cercare di mantenere il cellulare il più possibile lontano dalla testa, utilizzando appositi auricolari o la funzione vivavoce”.
Abbiamo tenuto il cellulare attaccato alla testa per 15 (quindici) anni. E ora ci dicono di staccarlo e di tenerlo lontano il più possibile. Come le bottiglie dell’acqua in PVC, dalle quali abbiamo bevuto per decenni, prima di scoprire che il PVC è cancerogeno. Come per il lavaggio dei denti con lo spazzolino: quand’ero bambino io ci dicevano di spazzolare orizzontalmente con forza, poi smentirono dicendo che bisognava spazzolare verticalmente se no si consumava lo smalto, poi ci dissero che si doveva muovere la spazzola dalla gengiva all’estremità del dente (se no tutto il marcio si sarebbe depositato sotto le gengive), oggi ci dicono di fare un movimento rotatorio. Insomma, ancora una volta il buon senso avrebbe dovuto guidarci e quasi certamente l’abbiamo ignorato: bisogna lavarsi i denti piano piano (e soprattutto non mangiare troppi intrugli); la plastica delle bottiglie d’acqua fa schifo e basta: bisogna bere dal rubinetto; il telefono portatile emana onde elettromagnetiche: va tenuto lontano dal corpo, perché i campi magnetici provocano il cancro.
In particolare, il telefono va tenuto lontano dai bambini: «naturalmente – conclude la Volkow - qualche precauzione in più andrebbe riservata per proteggere i bambini, abituati fin da piccoli a maneggiare quotidianamente i cellulari come fossero semplici giocattoli, ma il cui sistema nervoso ancora in fase di sviluppo potrebbe risentire maggiormente degli effetti causati dai campi elettromagnetici». Una volta tanto potremo negargli un “giocattolo” a ragion veduta, non per la presunzione di farlo in nome dell’educazione moderna, ma veramente, genuinamente, per il loro bene.

(«Il Caffè», 20 maggio 2011)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano