martedì 12 ottobre 2010

Parcheggiatore abusivo/3

A poche settimane dall’emanazione di un’ordinanza “anti-parcheggiatori” da parte del Sindaco di Castellammare di Stabia, ho chiesto al Comandante della Polizia Municipale, Antonio Vecchione, se la situazione sia già cambiata, se l’intervento stia dando qualche frutto.
Ebbene, il comandante - come c’era da aspettarsi - mi ha detto che
la situazione non è cambiata molto: i controlli periodici (svolti con assiduità ed efficienza, tanto da meritare spesso gli elogi dell’Amministrazione comunale) della P.M. portano di frequente all’identificazione di parcheggiatori abusivi, che vengono multati (come già accadeva a norma della legge statale). La novità è che ora, in più, vengono deferiti all’autorità giudiziaria (a piede libero), che stabilirà se - a norma appunto dell’ordinanza sindacale - siano meritevoli della prevista pena detentiva di 3 mesi.
Perplessità. Certo, il metodo delle ordinanze sindacali non è proprio il massimo della civiltà e del diritto: siamo ancora troppo spaventati (e non ingiustamente) dallo spettro delle “leggi speciali”, soprattutto quelle fatte in nome della “sicurezza”. In più, il procedimento, così come impostato, rischia di intasare ulteriormente la giustizia. Condivido le obiezioni. Eppure penso che da qualche parte si debba pur cominciare: forse si riuscirà così ad avere un minimo di effetto deterrente che porterà in futuro un minor carico di lavoro sia al tribunale sia ai vigili; e poi sono convinto che in certi casi il principio vada affermato comunque. Diciamo che resterei ad osservare l’evoluzione di questa interessante esperienza stabiese (non senza invitare nuovamente il nostro Sindaco a seguirne l’esempio, o almeno ad aprire un confronto sul tema).
Intanto però il comandante mi ha rivelato un’altra cosa: che l’incriminazione del parcheggiatore avviene con efficacia solo in presenza di una denuncia esplicita per estorsione (accompagnata da una volontà determinata di collaborare da parte della vittima - ciò che purtroppo, nella maggior parte dei casi, manca); e che l’esplosione del fenomeno criminale si è avuta a Castellammare subito dopo la scadenza dell’appalto che concedeva alla ditta aggiudicataria la gestione degli spazi con strisce blu.
Ne traggo qualche spunto. Anzitutto, come dicevo qualche settimana fa, i parcheggiatori abusivi dobbiamo denunciarli ad uno ad uno, sempre (il numero del Pronto Intervento della P.M. di Caserta è 0823/210014). Impegnandoci poi a collaborare con la P.M. fino in fondo. In più, colgo l’occasione per commentare una affermazione di Domenico Letizia dell’Associazione Luca Coscioni di Caserta, secondo il quale «le strisce blu non hanno alcun fondamento logico e sono illiberali dato che il cittadino, il contribuente, paga con le tasse un servizio che quindi è già pagato» (cui aggiunge che la situazione è «davvero allarmante»). Ecco, può anche darsi che le cose stiano così, ma l’esperienza di fatto sembrerebbe mostrare che la nostra terra, la nostra città, ha bisogno anche di queste cose. Non siamo in Danimarca. Ben vengano le strisce blu (che comunque non sono una prerogativa di Caserta); le preferisco. Le preferisco all’avvilente cantilena “Buongiorno, capo. Grazie”. Di nulla. Proprio di nulla. Perché io, il parcheggio abusivo, non lo pago.

(«Il Caffè», 8 ottobre 2010)

Paolo Calabrò

Filosofia e Noir

Madrelingua napoletano, vive a Caserta, dedicandosi alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir. Gestisce il sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano