L’efficienza del mercato è un mito come tanti (come quello, ad esempio, dell’inerzia della burocrazia). La realtà è sempre meno omogenea di come la si dipinge
Se il mercato dicesse il vero, il cliente dovrebbe avere sempre ragione. Se il mercato selezionasse davvero i migliori, tutti i ceffi cui ho accennato dovrebbero essere senza lavoro da un pezzo (e sappiamo bene che non è così). Se il mercato ampliasse al massimo l’offerta, dovremmo sempre trovarci in condizioni di poter scegliere meglio e altrimenti (ma anche questo, come ben sappiamo, non è vero: dopo aver litigato con tutte le pizzerie che consegnano a domicilio della mia zona – perché hanno sbagliato l’ordinazione, perché sono venute con ore di ritardo, perché mi hanno propinato pizze crude o carbonizzate – l’unica scelta che mi rimane, letteralmente, è di farmela a piedi).
Se ne potrebbe discutere per ore, per giorni. Certo, sul mercato non ci sono solo operatori disonesti e imperiti. Ma quello che vorrei sottolineare è proprio questo: cioè che ci sono anche loro, quelli che sarebbe meglio non ci fossero e che sono tantissimi, più di quelli che ci si potrebbe ragionevolmente aspettare in seguito a una selezione effettuata dal mercato nei due secoli successivi alla rivoluzione industriale. Come si spiega? Semplice: quello dell’efficienza del mercato e della efficacia della concorrenza sono dei “miti” come altri (come quello della burocrazia inerte, sempre e comunque, o come quello delle donne isteriche); se ne fa un gran parlare, ma è sotto gli occhi di tutti (di tutti coloro disposti a guardare) che non è così, e che la realtà è sempre meno “a tinta unita” di come la si dipinge.
Ci sono i bravi, ci sono i mediocri. Questo vale nel pubblico, nel privato, per strada, a casa propria. La partecipazione e la giustizia non si costruiscono né con i giudizi sommari né con gli indulti generici, ma con l’attenzione al concreto, al singolare, rinnovata giorno dopo giorno, con una massiccia dose di buona volontà e con tanta, tanta pazienza. Anzi, di più.
(«Il Caffè», 11 settembre 2009)